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Venezuela, istruzione a basso costo: diritto di partecipazione o strumento di controllo?

Aggiornamento: 9 lug 2023

Fig.1: lavoratori del settore pubblico partecipano a una manifestazione a Maracaibo (Venezuela). Henry Chirinos (EFE)

1. Introduzione


Il Sistema educativo di istruzione e di formazione (in spagnolo Subsistema de educación básica) in Venezuela è regolato dalla Legge Organica dell'Educazione[1], uno strumento che ha disciplinato le linee guida, le garanzie e gli obblighi di tutti gli attori coinvolti nel processo educativo. L'ente preposto alla tutela dell'istruzione in Venezuela è il Ministero dell'Educazione, organo amministrativo subordinato agli ordini del Potere Esecutivo.


Il 23 febbraio 2023 è stata approvata la Legge sulla partecipazione degli studenti nel sistema educativo di istruzione e di formazione (Ley de Participación Estudiantil en el Subsistema de Educación Básica[2]), che si propone di risolvere i problemi esistenti in tutto il sistema educativo, alcuni dei quali sono la mancanza di personale causata dalle difficili condizioni di lavoro: fatto, questo, che mantiene il sindacato degli insegnanti in continua protesta.


Il presente lavoro si propone di analizzare tale legge, facendo una necessaria premessa sulle condizioni in cui si è sviluppata l'educazione in Venezuela, e alcuni dei problemi che questo nuovo strumento intende risolvere.


2. Il Potere Pubblico venezuelano e la sua distribuzione.


La Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela[3] è la legge suprema nel territorio ed è divisa in due parti: una parte organica dove si determina l'organizzazione del Potere Pubblico, e la sua parte di principio che limita il Potere Pubblico davanti ai diritti di ogni cittadino.


Secondo l’art. 4 della Costituzione “il Venezuela è uno Stato federale e decentrato”, dove il Potere Pubblico è ripartito in 5 organi denominati Potere Legislativo, Potere Esecutivo, Potere Giudiziario, Potere Cittadino e Potere Elettorale (art. 136). A sua volta, nel territorio nazionale, il potere si articola in tre livelli come previsto dalla Costituzione negli artt. 18, 136 e 156: Potere nazionale, statale e municipale; c'è un'eccezione alla regola, il Distretto Capitale, che è autonomo. Ciascuno di questi poteri ha strutture e autorità che attuano il decentramento previsto in Costituzione.


3. Situazione politico - economica


Il Venezuela è governato dal 1998 dallo stesso gruppo politico che, nel corso degli anni e con lo sviluppo di vari incroci tra i diversi movimenti politici nati nel Paese, è riuscito a ottenere il controllo di tutte le istanze di potere a livello nazionale e della maggior parte di quelle regionali e municipali. Questo gruppo è salito al potere con la vittoria di Hugo Rafael Chávez Frías, capo del movimento V Repubblica, nome poi cambiato a Partito Socialista Unito del Venezuela.


Chávez era un ex soldato (capitano dell'esercito) che ha ottenuto la sua fama nel mondo politico dopo aver promosso ed eseguito un fallito colpo di stato il 4 febbraio 1992 contro Carlos Andrés Pérez, che era presidente in quel momento. Nonostante abbia generato la destabilizzazione della democrazia, gran parte della società si è identificata con il suo progetto, che ha cercato di combattere la disuguaglianza sociale, la privazione sociale, la mancanza di opportunità per lo sviluppo delle popolazioni a basso reddito, e la corruzione. Per queste ragioni e per il sostegno cubano durante la sua campagna, Chávez ha avuto fin dall'inizio un'opposizione significativa, che però, a livello elettorale, non è riuscita a batterlo.


Il punto cruciale dell'indebolimento della democrazia è stato l'anno 2005, in cui il movimento guidato da Chávez ha ottenuto il pieno controllo del Congresso superando i 112 deputati, 2/3 del numero totale, necessari per approvare qualsiasi tipo di decisione o legge come previsto dalla Costituzione (art. 203); ciò ha dato loro la possibilità di avviare un processo di controllo del Potere Pubblico, sostituendo o revocando le autorità in tutte le entità importanti, costringendo i funzionari e persino incarcerando i giudici che non rispettavano i requisiti richiesti dall'Esecutivo, come nel caso del giudice Maria Lourdes Afiuni.


A livello istituzionale, il Potere Elettorale e quello Giudiziario hanno cominciato a perdere la loro autonomia costituzionale e il cittadino, privo di strumenti giuridici per fare pressione sui cambiamenti, non aveva istanze attraverso cui denunciare irregolarità che coinvolgessero lo Stato perché quelle esistenti erano parziali o messe fuori legge dall'Esecutivo.


In tema di istruzione sono stati fatti investimenti e miglioramenti a livello strutturale nel settore dell'istruzione, sono stati ridotti i tassi di violenza all'interno delle istituzioni e, nella maggior parte delle scuole, si è iniziato a garantire almeno un pasto al giorno per i giovani. Inoltre, sono stati creati sistemi di sostegno agli studenti dove ricevevano aiuti economici e tecnologici ed è stato aumentato il numero di borse di studio concesse dallo Stato a tutti gli studenti, in particolare alla pubblica istruzione.


Diversi problemi sociali sono stati affrontati dall'esecutivo attraverso un progetto denominato Missioni Bolivariane, che era suddiviso in varie aree, tra cui l'istruzione. I principali strumenti di attuazione sono state tre iniziative denominate Mission Robinson (livello primario, dalla prima alla sesta classe) che affronta principalmente il tema dell'analfabetismo, Rivas (livello secondario, dal primo al quinto anno) e Sucre (livello universitario). Questo progetto ha avuto come focus group qualsiasi individuo non scolarizzato, senza discriminazioni di alcun tipo (età, religione, ecc.) che volesse essere istruito.


Se il governo venezuelano venisse valutato per le politiche e le leggi create attorno al sistema educativo, si potrebbe concludere che si tratta di uno Stato garante dei diritti, ma in realtà la mancanza di controlli, monitoraggio e, in breve, la volontà di migliorare il sistema educativo ha generato un progressivo deterioramento e la perdita di grandi investimenti. Sebbene questo indebolimento dell'istruzione abbia colpito l'intero sistema, il più colpito è stato il settore dell'istruzione pubblica, generando il fallimento delle missioni e l'aumento della domanda nelle istituzioni private; anche queste ultime risultano ad oggi danneggiate dalla politica dello Stato che sta deteriorando la qualità dell'istruzione, poiché esige minor impegno da parte dello studente e maggior sacrificio da parte dell'insegnante.


4. Rentierismo ed educazione


Il problema principale in materia educativa è di origine economica, poiché la mancanza delle garanzie economiche riguarda tutti i lavoratori, essendo gli insegnanti tra i più colpiti.


Il Venezuela è uno Stato storicamente redditiere; tuttavia, tale dipendenza è aumentata nel corso degli anni e con l'attuazione del progetto politico chavista, il resto delle industrie esistenti nel Paese sono state abbandonate e persino distrutte. Anche l'industria petrolifera è stata indebolita a causa della mancanza di investimenti, indipendentemente dal fatto che questa rappresenti la principale e quasi unica fonte di reddito per la nazione.


In materia economica si registra un progressivo indebolimento dei diritti a partire dal 2002, anno in cui una serie di proteste e uno sciopero generale nazionale portarono alle dimissioni dell'ex presidente Chávez, riuscito a tornare al potere con l'appoggio militare e civile in un paio di giorni. Con il suo ritorno iniziò una fase di scontro, e successiva distruzione, di tutte le industrie che hanno sostenuto lo sciopero, facendo sì che un Paese che disponeva prima di materie prime sufficienti per esportare petrolio e altre risorse non fosse più in grado di soddisfare la domanda interna. Il Venezuela divenne così importatore di quasi tutti i prodotti che compongono il paniere di base, generando l'aumento dei prezzi e il deterioramento della qualità della vita.


L'importanza di contestualizzare la realtà politica e il potere in Venezuela risiede nel fatto che le libertà economiche sono garantite dalla Costituzione; tuttavia, i sistemi giudiziari, la separazione dei poteri o, cosa ancora più grave, lo stato di diritto stanno svanendo, con un solo gruppo che decide cosa è giusto e quando la giustizia può o non può essere applicata.


Corruzione e mancanza di garanzie economiche e civili hanno fatto sì che il modello politico minasse la crescita economica del settore pubblico e privato, generando, a sua volta, una progressiva perdita della capacità di risparmio del cittadino, al punto da non avere la possibilità di coprire neppure una piccola percentuale del paniere di consumo (in Venezuela denominata Canasta alimentaria familiar). Nel grafico seguente è possibile vedere come sono variati il prezzo degli stipendi degli insegnanti e il prezzo del paniere di consumo.

Fig.2: Confronto tra il prezzo del paniere di consumo e lo stipendio mensile degli insegnanti nel periodo 2000-2023

La gestione dell'economia da parte dello Stato può essere vista da due prospettive, la prima delle quali si baserebbe sull'argomentazione ufficiale del governo secondo cui, sebbene il Paese viva una fase complessa, la mancanza di libertà e diritti economici è dovuta a fattori esterni derivanti da una "guerra economica" sponsorizzata dagli Stati Uniti d’America contro il Venezuela e il cui obiettivo è il rovesciamento dei leader chavisti.


In base a una seconda prospettiva, analizzata e sviluppata da organizzazioni nazionali e internazionali e che è condivisa da gran parte della società, invece l'attuale realtà venezuelana deriva da una gestione disastrosa dell'economia che ha comportato la perdita o la violazione dei diritti economici della popolazione e la perdita delle condizioni minime di vita.


Nonostante sia "facile" determinare quale sia la realtà del Paese, sia la società civile in generale che il Governo concordano sul fatto che la situazione del Paese è delicata e che ci sono delle carenze che, sebbene il regime affermi che le sta affrontando, dopo oltre 23 anni al potere la vita del cittadino non migliora; nel caso degli insegnanti va sempre peggio, al punto che oggi l'esercizio della professione implica la rinuncia ai diritti e, a volte, anche alla dignità.


Gli effetti di questo modello politico toccano tutti i settori della società senza discriminazioni di classe. Oggi lo scenario è preoccupante: alto tasso di abbandono scolastico, carenza di docenti per bassi salari, mancanza di condizioni minime di lavoro e, in sostanza, mancanza di rispetto per gli insegnanti.


Il punto critico nell'esercizio della professione docente si è mostrato nella sua tragicità con la comparsa di casi di insegnanti morti di fame, altri con gravi episodi di malnutrizione e, nella maggior parte dei casi, lo stipendio non è sufficiente a coprire le spese di trasporto del mese o di almeno una settimana di lavoro. Le associazioni degli insegnanti da tempo avanzano richieste in diversi aspetti per migliorare le condizioni di lavoro, la questione salariale è una delle più rilevanti, ma minacce, persecuzioni e incarcerazioni fanno parte delle conseguenze della richiesta di rispetto della dignità in Venezuela.



5. Legge sulla partecipazione degli studenti nel sistema educativo di istruzione e di formazione (Ley de Participación Estudiantil en el Subsistema de Educación Básica)


In Venezuela, i diritti civili e politici sono garantiti dalla Costituzione Nazionale nei capi III e IV secondo i quali la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, direttamente o indirettamente, è un diritto di ogni individuo e deve essere esercitato sulla base delle leggi che garantiscono la non discriminazione delle persone.


Sebbene, sulla base di quanto detto, la partecipazione dei cittadini faccia parte di questi diritti, la realtà è che le libertà in Venezuela sono state soppresse e la persecuzione e la punizione fanno parte della serie di azioni che lo Stato potrebbe esercitare contro ogni cittadino che, lottando per i propri diritti, cerca di intaccare gli interessi del potere politico. Sebbene ciò sia di dominio pubblico nel Paese, è stato solo nel 2021 che l’United Nations Human Rights Office ha potuto verificare, documentare e successivamente denunciare tali violazioni. La creazione di una legge sulla partecipazione degli studenti in un contesto sociale come quello venezuelano mette a rischio non solo lo studente ma anche il suo ambiente, la scuola, i suoi insegnanti, i genitori e i rappresentanti; insomma, il futuro di una nazione.


La legge approvata a febbraio 2023 è strutturata in tre capi: il primo tratta le disposizioni generali, il secondo sviluppa il diritto alla partecipazione e il terzo espone il funzionamento dei Consigli educativi.


Il legislatore pone nell’art. 1 “la promozione e lo sviluppo del diritto alla partecipazione come obiettivo principale” della legge al fine di garantire l'istruzione e il diritto alla partecipazione e al controllo delle politiche pubbliche relative all'istruzione come previsto dall'art. 2. “Ordine pubblico, intrasmissibilità, inalienabilità, interdipendenza tra loro, indivisibilità e progressività” (art. 3) sono i principi utilizzati per strutturare tale quadro normativo.


È stabilito negli artt. 4, 5, 6 e 7 che gli studenti hanno il diritto di partecipare attivamente all'esercizio dei loro diritti e doveri nonché alle questioni di interesse all'interno del sistema educativo di istruzione e di formazione. È stato inoltre stabilito dalla legge che la partecipazione degli studenti si svolgerà con parità ed equità senza alcun tipo di discriminazione e con particolare attenzione all'equità e alla parità di genere.


“Ci sarà corresponsabilità tra lo Stato, le famiglie e la società civile nel garantire il dovere di promuovere l'educazione nel sistema educativo di istruzione e di formazione” (art. 9), cercando di eliminare ogni tipo di discriminazione o barriera che impedisca l'esercizio del diritto all'istruzione. Questa legge è “di interesse generale e di ordine pubblico” (art. 10) e il “progressivo esercizio della cittadinanza attiva sarà l'obiettivo principale” (art. 11) degli attori che condividono la corresponsabilità secondo questa legge.


5.1 Il diritto alla partecipazione


All'interno del capo secondo nell'art. 12 della legge si affronta il diritto alla libera associazione in ambito scolastico, ove il legislatore “afferma che a tutti gli studenti sarà garantito il diritto di associarsi liberamente all'interno del sistema educativo purché sia ​​per scopi leciti e per affrontare le aree qui contemplate, che vanno dalle questioni sociali a quelle lavorative, religiose, economiche, politiche, tra le altre altri. Per l'esercizio del diritto di associazione, gli studenti possono costituire, iscrivere e registrare persone giuridiche, il che richiederà la responsabilità per gli obblighi patrimoniali acquisiti da parte di un legale rappresentante dotato di piena capacità civile.”


Va precisato che la Costituzione Nazionale garantisce nell’art. 52 già l'associazione di persone per scopi leciti, e anche la LOPNA (Ley Orgánica para la Protección del Niño, Niña y Adolescente)[4]nell'art. 53 indica la responsabilità dello Stato in materia educativa, assegnandogli l'obbligo di creare e sostenere scuole garantendo un'istruzione gratuita completa e di qualità, oltre a essere incaricato di assegnare un fondo per questo scopo; cioè, i problemi presenti nel sistema educativo non solo devono essere risolti dallo Stato, ma esso è responsabile di stanziare risorse per il suo funzionamento ottimale.


Partendo dal presupposto che la maggior parte di coloro che frequentano l'istruzione di base e media sono minorenni, l'applicazione dell'art. 12 in un contesto studentesco può essere confusa e persino contraddittoria in quanto l'art. 18 e il 1144 del Codice civile venezuelano stabiliscono che a 18 anni inizia la fase adulta e quindi si acquisisce la piena capacità di svolgere gli atti, come ad esempio obbligarsi a compiere o meno un'azione accordata mediante un contratto. Inoltre, a sua volta, la LOPNA negli artt. 1, 8 e 13 stabilisce che quando si tratta di diritti e garanzie, il minore può esercitarli con autonomia ma in modo progressivo, poiché si considera che, man mano che il suo sviluppo mentale aumenta, aumenta anche la sua capacità di esercitare i suoi diritti.


Nel manuale "Diritto Civile I", il dottor Francisco Hung Vaillant sviluppa il tema affermando che nel modello venezuelano la capacità del minore è evolutiva: “Vale la pena notare qui che la classificazione che risulta dall'articolo 18 del codice civile è totalmente arbitraria nel senso che l'età scelta ai fini del riconoscimento in generale della capacità di agire agli individui della specie umana non risponde esattamente alla realtà dei fatti; ma a un margine di probabilità sul piano reale. In effetti, la capacità dell'individuo dovrebbe essere strettamente correlata, in ogni caso specifico, con il grado di maturità ed esperienza vitale della persona; attributi che, più grandi sono nella persona, più gli trasmettono una maggiore e migliore comprensione delle conseguenze delle sue azioni e quindi corrisponde a quel volere riflessivo o razionale che deve esistere in grado necessario affinché si possa dire con proprietà che la persona ha prestato il suo consenso ai fini della creazione, modifica o estinzione del legame giuridico in questione”


Pertanto, mentre il minore acquisisce le capacità necessarie, egli è costretto attraverso la legge a essere attivamente coinvolto nella creazione di persone giuridiche per proteggere i diritti, responsabilità questa che sta invece in capo alle autorità e ai suoi rappresentanti (persone maggiorenni con piena capacità mentale e legale). Inoltre, sulla base della teoria della capacità evolutiva dettagliata nel paragrafo precedente, sarebbero sempre gli studenti più adulti che formerebbero e guiderebbero queste istanze di partecipazione; tuttavia, poiché il loro livello di sviluppo non è completo, le loro azioni potrebbero involontariamente generare una violazione dei diritti dei più giovani.


La partecipazione al sistema educativo sarà sviluppata secondo gli artt. 13 e 14 con la guida dei genitori e dei tutori, del Consiglio educativo e dei regolamenti e delle risoluzioni di questa legge, detta partecipazione include tutti i livelli e le diverse modalità. Si propone inoltre che il Ministero dell'Educazione crei momenti di partecipazione, consultazione, incontro e dialogo per gli studenti che frequentano gli istituti di istruzione formale, al fine di sviluppare processi organizzativi attraverso l'elezione dei portavoce degli studenti, coordinamento che avverrà attraverso il consiglio studentesco (artt. 17, 18 e 19).


Il legislatore struttura nell’art. 15 una serie di diritti e doveri per gli studenti. Tra i diritti contemplati c'è il diritto di partecipare a tutte le aree relative alla loro istruzione; associarsi, imparare, esprimersi e far rispettare la loro opinione, tra gli altri. Si tratterebbe di una sorta di estensione dei diritti civili e politici ai minori iscritti al sistema educativo di istruzione e di formazione.


5.2 I doveri e la difesa attiva dei propri diritti


Per quanto riguarda i doveri, l’art. 16 contempla l'incentivazione allo studio e alla formazione, la promozione dell'inclusione, la garanzia della qualità dell'istruzione, l'assicurazione dell'uguaglianza e della non discriminazione, la promozione della partecipazione e la creazione di patti di convivenza scolastica (pseudo-giudici di pace scolastici), assicurare il rispetto della convivenza, contribuire ai processi di orientamento professionale degli studenti e promuovere i valori patriottici salvaguardando il buon funzionamento delle organizzazioni studentesche. Gli obblighi dei minori, nella già menzionata LOPNA (art. 93), non comportano una responsabilità diretta al di là del comportamento civile del minore ad eccezione della lettera E che rende il minore partecipe della responsabilità nella difesa dei propri diritti.


Il legislatore sviluppa i doveri dei bambini pensando ai loro interessi e al loro benessere superiore e, quindi, la autodifesa dei loro diritti (anche garantita dall'art. 55 della LOPNA) è un meccanismo di protezione dei minori da qualsiasi tipo di violazione della loro persona durante l'esercizio del resto dei doveri. Tuttavia, se si effettua un confronto con i doveri di cui all'art. 16 della Legge sulla partecipazione, la difesa attiva dei diritti diventa un compito costante per il minore anche in scenari in cui non è necessario per la salvaguardia dei suoi diritti e impegna lo studente a garantire che i processi educativi all'interno della sua istituzione siano eseguiti in conformità con la legge: in questo modo, gli studenti sarebbero i primi a concretizzare una violazione dei loro diritti, si pensi al il diritto di educarsi e, in generale, a sviluppare la propria personalità all’interno di un ambiente armonico e funzionale, scenario che deve essere garantito ai sensi degli artt. 53 e 54 della LOPNA (genitori, rappresentanti e responsabili in corresponsabilità con lo Stato).


5.3 I Consigli studenteschi


Il terzo capo della Legge sull’Educazione disciplina (artt. 17, 18, 19, 20, 21 e 22) un organo chiamato Istanza Superiore che sarebbe costituito dal Congresso nazionale degli studenti dell'istruzione secondaria e che rappresenterebbe uno spazio di incontro, decisione e deliberazione su base annuale in materia di strategie e programmazione. Avrebbe strutture nazionali, statali e municipali elette sulla base di regolamenti interni. Secondo tale normativa è anche compito del Ministero dell'Educazione promuovere e accompagnare la creazione di spazi o gruppi stabili e sicuri di partecipazione degli studenti (Consigli studenteschi/Consejos Estudiantiles) per finalità culturali, ricreative, sportive, ambientali e di difesa dei propri diritti.

Fig. 3: Un gruppo di studenti delle elementari durante le lezioni in una scuola in Venezuela. Credit: Adriana Loureiro Fernandez (The New York Times)

Agli studenti erano riconosciute anche prima di questa legge istanze di partecipazione studentesca e organizzazioni scolastiche previste dalla Legge Organica dell'Educazione nell’art. 21 (Consigli studenteschi/Consejos Estudiantiles); nella stragrande maggioranza delle istituzioni educative formali in Venezuela, sono sempre esistiti consigli o associazioni di genitori e rappresentanti (art. 20), che monitorano le attività scolastiche ed extrascolastiche legate all'istituzione, oltre alla costante partecipazione di rappresentanti o delegati degli studenti che, in base alle loro capacità, hanno la possibilità di collaborare ai processi interni della scuola.


Prima dell'approvazione di questa legge i processi importanti per lo sviluppo delle attività scolastiche erano gestiti da genitori e rappresentanti, l'istituto scolastico e i suoi funzionari con la partecipazione delle autorità del Ministero dell'Istruzione; l’art. 19 della Legge Organica dell’Educazione propone una struttura più adeguata alla realtà dello studente al quale devono essere garantite condizioni idonee per il suo sviluppo.


Tuttavia, questa legge può diventare uno strumento di controllo sociale: si ipotizzi ad esempio l’insorgere di un problema x in una scuola, le cui autorità – nell’intento di risolverlo – devono organizzare, in virtù della necessità di garantire il diritto alla partecipazione, l'incontro obbligatorio con le parti interessate: genitori o tutori dei bambini, insegnanti e, nel rispetto di quanto previsto dalla nuova legge, i rappresentanti degli studenti (Consiglio Studentesco). Mentre prima la presenza di qualche autorità in materia educativa era limitata a situazioni specifiche o a controlli di routine, adesso vi è la presenza costante di un ente (Consiglio Studentesco) che richiede l'accompagnamento e l'attenzione permanente di una rappresentanza del Ministero dell'Educazione; in sintesi, con questa nuova legge, i processi che le scuole svolgevano in precedenza in autonomia avranno una costante supervisione del Potere Esecutivo attraverso ogni Consiglio Studentesco.


Tale scenario può diventare molto più quotidiano di quanto si pensi, poiché può facilmente essere attivato se un insegnante propone in classe un'idea che non corrisponde all'ideale dello Stato. Parlare di diritti umani, di democrazia o, ancora più semplicemente, esprimere un commento su una sua situazione personale, può generare una situazione di pericolo per l'insegnante o qualsiasi membro della comunità educativa continuamente esposto al rischio di essere denunciato e successivamente perseguitato per aver sollevato la sua realtà in uno spazio sorvegliato.


In Venezuela durante gli ultimi 20 anni sono già state osservate situazioni in cui persone hanno perso il lavoro (vedi il caso della “Lista Tascón”) o studenti universitari (e talvolta alcuni dell'istruzione di base) sono stati detenuti, torturati e talvolta assassinati, per il solo fatto di avere esercitato il diritto di partecipazione e dissenso contro il governo; questo ci restituisce la misura del pericolosità della situazione in cui può trovarsi un insegnante o un membro della comunità educativa se tutto ciò che dicono viene riferito all'Esecutivo.


Di conseguenza, in un contesto come quello venezuelano, concedere una maggiore capacità di partecipazione e azione agli studenti al sistema educativo di istruzione e di formazione appare perlopiù un’illusione, e anzi sembra che questi spazi possano essere utilizzati solo per compiere azioni meramente allineate con la linea di pensiero del Governo nazionale; ciò rende questa legge (che è essenzialmente uno strumento di partecipazione) uno strumento di controllo e coercizione nei confronti dello studente e degli insegnanti.


6. Conclusione


Conoscere la distribuzione del potere in Venezuela, la situazione politica ed economica attuale del Paese, oltre all'origine, allo sviluppo e all'evoluzione delle politiche promosse dal governo nazionale, è essenziale per comprendere il cambiamento del modello educativo venezuelano verso una politica che cerca di togliere responsabilità allo Stato in materia educativa, che invece dovrebbe essere garante di diritti e sebbene sia chiaro che solo adeguate azioni statali potrebbero evitare il declino dell'istruzione.


Le richieste e le rivendicazioni degli insegnanti in tutto il Paese per la mancanza di condizioni idonee per esercitare la professione hanno generato, come risposta da parte del Governo, arresti e minacce nei loro confronti, oltre alla creazione e approvazione della legge analizzata nel presente lavoro e che, per il contesto del Paese, più che una soluzione ai problemi educativi, rappresenta un meccanismo di controllo per tutti i soggetti coinvolti nel processo educativo.


Stipendi bassi, miglioramento del curriculum degli studenti e degrado delle infrastrutture sono l'asse centrale che mantiene il sindacato degli insegnanti in costante protesta ed è anche la causa del licenziamento o delle dimissioni di molti insegnanti che non possono vivere della loro professione. Inoltre, la pretesa del governo nazionale di trasferire le responsabilità in materia educativa agli studenti con il sostegno dei genitori e dei rappresentanti costituisce una violazione dei diritti educativi e del diritto di ogni bambino e adolescente a svilupparsi liberamente.


Di recente è venuta alla luce l'inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica del Venezuela, in cui sono stati emessi mandati di arresto nei confronti di ex ministri e personaggi coinvolti nell'industria petrolifera, per atti di corruzione che hanno causato la perdita di oltre 21.200 milioni di dollari. Tutto ciò potrebbe indicare che sebbene il denaro scorra, il modo in cui l'Esecutivo affronta le politiche educative rivela un disinteresse per il miglioramento delle condizioni o, quel che è peggio, l'intenzione di avere un sistema educativo a basso costo.


(scarica l'analisi)

Istruzione a basso costo Venezuela_Gabriel Betancourt
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Note

[1] Legge Organica dell’Educazione, Gaceta Oficial No. 5.929 Extraordinario - 15 agosto 2009. Caracas, Venezuela [2] Ley de Participación Estudiantil en el Subsistema de Educación Básica, Gaceta Oficial No 6.737 Extraordinario - 23 febbraio 2023. Caracas, Venezuela. [3] Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Gaceta Oficial Extraordinaria N° 36.860 - 30 dicembre 1.999. Caracas, Venezuela [4] Ley Orgánica para la Protección de Niños, Niñas y Adolescentes, Gaceta Oficial No 5.859 Extraordinaria - 10 dicembre 2007. Caracas, Venezuela.


Bibliografia/Sitografia



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