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Il Senegal corre alle Presidenziali: una partita che si gioca anche all’estero?

Aggiornamento: 21 mag 2023

Foto 1: Scheda votazione (Pexels)

1. Introduzione


Tempo di elezioni per il Senegal. Poco meno di un anno alle Presidenziali previste per il 25 febbraio 2024, che interesseranno uno dei Paesi considerati tra i più stabili nell’Africa occidentale.


Questa stabilità sembra però essere messa in discussione se osserviamo le richieste di cambiamento di buona parte della società senegalese o se ci fermiamo a riflettere sulla crescente repressione politica tra manifestazioni vietate, poca informazione e arresti di giornalisti e oppositori.


Allo stato attuale la situazione politica in Senegal sembra fermarsi a un tête à tête tra l’attuale Presidente Macky Sall e Ousamane Sonko, leader del partito di opposizione Pastef (Senegal per il lavoro, l’etica e la fratellanza), oggi il candidato dell’opposizione più forte in corsa alle presidenziali.


La forte opposizione alla presunta incostituzionalità di un terzo mandato di Macky Sall resta il tema cardine al centro dei dibattiti che hanno scosso il Paese. A seguito delle accuse considerate strumentali nei confronti dell’oppositore Sonko, dopo le sue denunce di corruzione all’entourage dell’attuale Presidente, più volte le strade senegalesi si sono affollate di manifestanti. Oltre a interessare direttamente il Senegal, le manifestazioni legate al clima pre-elettorale sono state organizzate nelle principali città europee dai senegalesi della diaspora contrari a un terzo mandato di Macky Sall e richiedenti ora un cambiamento.


Sebbene l’attuale Presidente non abbia ancora espresso la volontà di ricandidarsi, sono sempre più insistenti le voci sulla sua intenzione di presentarsi per un “secondo quinquennio” invece che per un “terzo mandato”: una dichiarazione di tale portata aggirerebbe il limite di due mandati previsto dalla Costituzione senegalese.


Tanti cittadini senegalesi si oppongono. Da un lato Macky Sall è considerato da alcuni ancora troppo vicino agli interessi francesi e macchiato di diversi scandali; altri ritengono Ousmane Sonko violento nelle sue dichiarazioni e tanti altri giovani e buona parte della diaspora, desiderosi di trasformazioni, lo apprezzano e lo sostengono. Il malcontento generale si mischia a problemi di disinformazione e le manifestazioni, in Senegal e in Europa, sembrano chiedere un cambio di passo alla classe governativa. Ma di fronte a queste forme di attivismo, quale è il peso della diaspora a livello politico per queste elezioni?

Foto 3: Manifestazioni senegalesi in Italia http://www.blog-lavoroesalute.org/diaspora-senegal-coordination-italie/

2. La presenza senegalese all’estero


La migrazione dei senegalesi, considerati un popolo di commercianti e viaggiatori, è un fenomeno di vecchia data: dalle migrazioni interne al continente africano alle rotte verso destinazioni americane e in direzione dell’Europa; dalla presenza araba a quella europea, dalle scoperte geografiche allo schiavismo e, ancora, dal colonialismo all’indipendenza. La storia ricorda che la demografia del Senegal è stata altamente influenzata nel corso degli anni e, su questa scia, anche la fisionomia delle società di altri Stati africani, dei Paesi europei e di quelli americani.


I senegalesi all’estero sono oggi una presenza notevole, circa 4 milioni. Tra i Paesi di maggiore interesse in Europa sicuramente l’Italia, la Spagna e la Francia; fuori dall’Europa, Canada e Stati Uniti.


L’aspetto che caratterizza maggiormente la diaspora senegalese può essere l’organizzazione in associazioni e coordinamenti regionali tra varie realtà associative di connazionali.


Il sistema associazionista appare una chiave di lettura interessante per comprendere l’impatto della diaspora tanto per i senegalesi all’estero, in quelli che sono servizi informativi, di supporto e assistenza per la costruzione della propria vita lontani dal Senegal, sia per l’impatto che queste associazioni hanno nel loro Paese d’origine. Oltre a essere attivi socialmente all’estero, i senegalesi tendono infatti a mantenere uno stretto legame con il Senegal nel corso della propria esperienza migratoria, ovunque essi si trovino, attraverso il trasferimento di competenze e del proprio know-how con investimenti, rimesse, scambi continui con la propria famiglia, uso dei social, viaggi e chiamate frequenti.


Le rimesse senegalesi, notevolmente maggiori degli aiuti internazionali rivolti al Paese, sono spesso l’unica fonte di reddito per alcune famiglie, divenendo alle volte dei veri e propri canali di dipendenza tra il nucleo familiare e la persona all’estero. Altrettanto spesso questi soldi sono impiegati per progetti di micro-impresa, alle volte gestiti autonomamente nei cosiddetti viaggi circolari e temporanei tra l’estero e il Senegal, altre volte ancora affidati a qualcuno di fiducia in loco per progetti personali e/o professionali.


Anche l’attivismo politico della diaspora non lascia indifferenti. Tanti senegalesi all’estero hanno creato il loro partito e in Europa altrettanti hanno partecipano e partecipano alle elezioni, senza restare passivi nell’osservare cosa gli altri decidono di fare o non fare per la propria terra. Attivismo e interesse politico si mostrano anche tramite canali social, sfruttando la potenza del digitale per posizionamenti politici, per costruzione del proprio seguito e per la diffusione e condivisione dei propri messaggi o dei propri appelli.


3. Il peso della diaspora sul piano politico


Oltre all’influenza economica di cui maggiormente si parla, legata principalmente ai trasferimenti di denaro tramite canali ufficiali o nei viaggi di visita alla famiglia, la diaspora gode anche di un peso politico interessante. La diaspora ha iniziato a godere di maggiori responsabilità in occasione di una politica di decentramento avviata all’inizio degli anni Settanta in Senegal e solo qualche decennio dopo, in occasione delle elezioni presidenziali di Abdou Diouf (1993), è stata finalmente concessa alla diaspora la possibilità di votare dall’estero, garantendo il riconoscimento del diritto di partecipazione attiva alla politica del Paese seppur fisicamente lontani.


Se si vuole comprendere pienamente il valore di cui gode oggi la diaspora senegalese, non si può non guardare alla presenza di senegalesi all’estero a livello quantitativo. Riconoscere il numero dei senegalesi della diaspora nel mondo che, come abbiamo detto, è pari a circa 4 milioni, non può certo lasciare indifferenti. Comprendere le strette relazioni tra i diversi Paesi e la transnazionalità delle relazioni (personali, familiari, lavorative) appare un aspetto interessante, che fa luce sull’interesse di chi, nonostante viva lontano, ha una particolare attenzione rispetto al suo Paese.


È per tale ragione che prospettive politiche e interessi economici si intrecciano. Se pensiamo agli impatti delle rimesse, per fare un esempio, appare palese che la diaspora possa validamente influenzare e orientare le votazioni dei propri cari rimasti in Senegal. A rendersene conto i diversi governi che, nel corso degli anni, hanno iniziato a prendere in considerazione le problematiche e le richieste della diaspora, operando con un approccio probabilmente più inclusivo.


Con il Presidente Abdou Diouf (1981-2000) sono stati creati il ministero degli immigrati) e il Consiglio superiore della diaspora. Con il Presidente Abdoulaye Wade (2000-2012), che iniziò la sua campagna elettorale a Parigi dedicando un messaggio ad hoc proprio ai senegalesi della capitale parigina, la diaspora ha assunto le vesti di quindicesima regione del Senegal, ricoprendo una posizione determinante nello scenario politico senegalese. Con l’attuale Presidente Macky Sall (2012-oggi), è stato concesso alla diaspora di essere presente all’Assemblea nazionale, eleggendo i propri rappresentanti.

Foto 3: Manifestazioni senegalesi in Italia http://www.blog-lavoroesalute.org/diaspora-senegal-coordination-italie/

4. Conclusioni


Passi avanti, tentativi di ascolto e forme di riconoscimento della diaspora sono quindi presenti nella storia politica senegalese. Tuttavia, è anche vero che ancora troppo spesso la diaspora senegalese continua a essere considerata come deposito e macchina di voti dalla classe politica e come fonte di guadagno dalle famiglie. Mancano ancora, tuttavia, azioni mirate che possano valorizzare concretamente in Senegal l’azione dei senegalesi all’estero, senza strumentalizzare (o alterare) la loro posizione o il proprio status.


Oggi, tenendo conto dello sviluppo della società senegalese in un’ottica sempre più transnazionale, tanto nei progetti di vita individuale quanto familiare, sembra impossibile fare passi indietro rispetto a maggiori concessioni di rappresentanza in Senegal. Forse è ormai risaputo, ed è giusto ricordarlo ancora una volta, che tanti cambiamenti che succedono in qualunque Paese del mondo sono frutto di contaminazioni e scambi con l’esterno, in particolare se all’esterno ci sono i diretti interessati, capaci di creare ponti tra le due realtà e porta voci di nuove consapevolezze.


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ANALISI GERACI- FLUSSI aprile
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Bibliografia/Sitografia


  • E. Smithm "Sénégal, la diaspora fait-ellel’élection?." Afrique contemporaine 256.4, 2015,

  • M. Ambrosini, "Prospettive transnazionali. Un nuovo modo di pensare le migrazioni?." Prospettive transnazionali. Un nuovo modo di pensare le migrazioni?, 2007.

  • S. Ceschi, A. Massimi, P. Mezzetti e P. Soddu per il Seminario “ITALIA-AFRICA: QUALE RUOLO STRATEGICO PER LA DIASPORA? - Roma, 15 maggio 2015, Sala delle Conferenze Internazionali, Ministero Affari Esteri e Cooperazione, "La diaspora africana in Italia. Una risorsa nelle relazioni Italia-Africa”, 2015.

  • https://www.focusonafrica.info/elezioni-senegalesi-e-nuove-proposte-panoramica-sul-voto-con-matar-diop-e-malick-sakho/

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