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Cosa succede nel mondo? 11-17 maggio 2020

Aggiornamento: 31 mag 2020



L'ambasciatore cinese in Israele Du Wei, insediatosi lo scorso marzo, è stato trovato morto questa mattina nella sua casa ad Herzliya.


Le parole del direttore del MES Klaus Regling, secondo il quale ricorrere al Meccanismo “è meglio che finanziarsi da soli”, non hanno convito Spagna, Portogallo e Grecia. Madrid, Lisbona e Atene hanno fatto sapere che non ritengono che al momento sussistano le condizioni per ricorrere alla nuova linea di credito. Questa non è una buona notizia per l’Italia. Un’eventuale richiesta solitaria da parte di un Paese, infatti, rischia di veicolare un messaggio poco rassicurante ai mercati circa la sua capacità di finanziarsi autonomamente nel futuro. Il cosiddetto stigma è un problema tutt’altro che secondario.


Preoccupa la situazione coronavirus in Messico. Il governo di Lopez Obrador ritiene che il Paese centroamericano se la stia passando meglio di molti altri paesi del mondo, ma è probabile che migliaia di vittime non siano state riportate dalle autorità.

Nelle ultime settimane, numerose vittime del covid-19 sono state segnalate a Città del Messico, nella speranza che il governo uscisse allo scoperto sulla portata della crisi sanitaria sia nella capitale che nel resto del paese. Tuttavia, i dati ufficiali sulle presunte morti per coronavirus continuano ad essere sottostimati.

Il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che dà il via libera al Recovery Fund, il fondo di nuova costituzione che si basa sull’emissione di obbligazioni a lungo termine che permetteranno di erogare risorse ai Paesi più in difficoltà perché possano arginare l’emergenza sanitaria e la crisi economica. La somma destinata al Recovery Fund ammonta a circa duemila miliardi.


Nelson Teich, ministro della salute brasiliano, ha annunciato le sue dimissioni dopo solo un mese dall’assunzione dell’incarico. Alla base della decisione, ci sarebbero le divergenze con il presidente Jair Bolsonaro circa la gestione dell’emergenza coronavirus.

Roberto Azevêdo, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, ha annunciato le sue dimissioni. Lascerà il suo posto ad agosto, con oltre un anno di anticipo rispetto al termine del mandato. Si ritiene che la sua decisione possa essere stata influenzata dalla “guerra dei dazi” sino-americana che ha rallentato il commercio internazionale negli ultimi anni, nonché dal rifiuto degli Stati Uniti di sottoporsi al meccanismo di risoluzione delle dispute sul mancato rispetto delle norme internazionali sugli scambi.


Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato il reinserimento di Cuba nella lista dei paesi che non cooperano completamente nella lotta al terrorismo. La misura, che implica il divieto di vendere armi all’isola caraibica, è stata adottata in seguito al rifiuto di Cuba alla richiesta del governo di Bogotà, alleato di Washington. La Colombia aveva richiesto l’estradizione di alcuni esponenti del gruppo ELN, l’organizzazione guerrillera protagonista del conflitto civile colombiano insieme alle FARC.

Si tratta di un netto passo indietro rispetto al 2015, anno in cui l’allora presidente Barack Obama aveva escluso la Havana dalla lista nell’ambito del disgelo delle relazioni bilaterali tra Washington e La Havana.

In India le emissioni di CO2 hanno raggiunto i minimi storici dal 1982. Già prima dell’inizio dell’emergenza coronavirus e del lockdown, imposto dal primo ministro Narendra Modi lo scorso 24 marzo, la riduzione nell’uso di energia elettrica e l’aumento della richiesta di energie rinnovabili avevano indebolito la domanda di combustibili fossili. Un decisivo contributo all’inversione del trend delle emissioni è stato poi dato dal confinamento imposto alla democrazia più popolosa del pianeta.

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