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La Luna: hub commerciale e primo porto spaziale del prossimo futuro

Aggiornamento: 22 ago 2022

1. Investire su una base temporanea e poi permanente di crescente grandezza è economicamente sostenibile


La Luna, distante dalla Terra circa 384.400 km, non viene visitata dagli esseri umani dal dicembre del 1972, ma lo sarà a breve. Progetti come Artemis vedono diverse potenze spaziali coinvolte in quello che sarà il primo ritorno dell’uomo sulla Luna. Simili missioni, come anche le future basi che verranno installate sul suolo e nel sottosuolo lunare, devono generare un ritorno di cassa per poter progredire fino a diventare basi permanenti.


La Luna è mineralogicamente poco interessante rispetto agli asteroidi, ma il suolo è ricco di regolite e ci sono anche tutti gli elementi per creare il cemento. La regolite verrà adoperata per proteggere le strutture e il personale da rocce, polveri sottili e agenti atmosferici. I luoghi più adatti per l’installazione della base saranno grotte o canali di lava sotterranei prosciugati, e sarà preferibile restare sui poli, in modo da poter sfruttare il ciclo giorno/notte di sei mesi per ottimizzare l’uso dei pannelli solari. Inoltre, nella regolite c’è una scarsa percentuale di ghiaccio, che può essere separato in ossigeno e idrogeno per alimentare i razzi, diventando così il primo ingranaggio nel meccanismo che porterà ad un primo sistema di deposito orbitale a disposizione per altre missioni in corso nello spazio.


La crescente autonomia delle basi lunari, i ricavi prodotti dall’estrazione di regolite e di elio-3, dalle stazioni di rifornimento, e gli investimenti di privati, saranno determinanti per garantire la permanenza umana nello spazio che, sebbene costosa, si aggirerebbe intorno ad un valore pari a quello della ISS, in un investimento dilazionato su dieci anni. La sempre crescente importanza della space economy in settori come l’energia, le materie prime, le comunicazioni e i trasporti, uniti agli investimenti dei super ricchi e a progetti ambiziosi come Marte, garantiranno un enorme ritorno economico ai primi Paesi che metteranno piede per primi sul suolo lunare.


2. I rischi che presenta l’habitat lunare per la presenza umana


L’atmosfera della luna è talmente sottile che viene detta esosfera. Può contenere solo 100 molecole per cm^3 (la Terra, al livello del mare, ne contiene 10*10^19 per cm cubo). Non avendo un’atmosfera, la Luna è soggetta a violente variazioni di temperatura tra il lato in cui è illuminata e quello opposto, ulteriore ragione per stabilire le basi intorno ai poli, abbandonandole nei periodi in cui è notte.


Lo sfruttamento della regolite sarà determinante per proteggere, usando la stampa 3D, le strutture dagli sbalzi di temperatura, dagli impatti di micro-meteoriti e dalle radiazioni. La Luna è anche ricca di antichi fiumi prosciugati dove scorreva la lava, ideali siti per una base; anche i crateri più grandi possono fornire lo stesso tipo di protezione, oltre a una sorta di “micro clima” che non fa variare il ciclo giorno/notte al suo interno. La sfida principale sarà garantire una fornitura permanente di acqua estratta dalla regolite e trovare un modo efficace di bilanciare lo sfruttamento dell’energia solare con quello di altre fonti, tra le quali la fissione nucleare, per garantire autonomia energetica anche durante la notte lunare.


I rischi intaccano anche gli spostamenti, sia di personale che di materiali, avendo la Luna un campo gravitazionale molto debole e un terreno scosceso, oltre a essere ricco di polveri sottili che possono danneggiare i macchinari. La consegna di rifornimenti, e il loro invio, saranno invece attuati tramite catapulte elettromagnetiche installate sulla Luna, e con moduli con un paracadute per la consegna di rifornimenti alle basi.


3. I vantaggi economici e commerciali di una base permanente sulla Luna


La corsa alla Luna sarà la nuova corsa all’oro. Iniziando dallo sfruttamento della regolite come materiale da costruzione e come risorsa di base per il sostentamento di ogni attività sulla Luna, compresa l’agricoltura, ogni risorsa e progetto scientifico potranno produrre un grande profitto[1], che garantirà il sostentamento della missione e un aumento esponenziale delle risorse disponibili per l’espansione delle basi lunari. Lo sfruttamento della Luna come base di rifornimento e di estrazione di risorse, unito al fatto che la Luna non ha interferenze nello spettro radio, saranno ottime opportunità di investimento anche per il settore privato[2].


L’import/export, se regolamentato dalla normativa vigente sul commercio internazionale e sulla vendita di beni, garantirebbe un più ingente ritorno economico in capo agli Stati più ricchi e più sviluppati nel settore spaziale, che con programmi congiunti si approprierebbero per primi delle risorse. Paesi come gli Stati Uniti, ad esempio, si sono già dotati di una legislazione nazionale in materia di sfruttamento di risorse spaziali, e sono molto intenzionati ad avere piena autonomia sulle possibilità di appropriazione di risorse spaziali, vedendosi come Paese leader del settore, come si può evincere, ex multis, dal Hearing Before The Subcommittee On Space, Science, And Competitiveness Of The Committee On Commerce, Science, And Transportation United States Senate.

Dopo una necessaria riscrittura degli articoli sullo sfruttamento delle risorse spaziali indicata nel Trattato sull’Uso dello Spazio del 1967, che, allo stato attuale, ne vietano lo sfruttamento per fini che non siano scientifici, gli investimenti sulla Luna garantiranno, dopo molti decenni, un hub commerciale che faciliterà le missioni spaziali del futuro e renderà possibile e sostenibile economicamente volgere lo sguardo verso Marte.


4. Conclusioni


La nostra civiltà, per non arrestare il suo sviluppo tecnologico per via della carenza di risorse, dovrà investire il più possibile nel settore spaziale, essendo ormai la Luna e gli asteroidi NEO le fonti più convenienti per l’estrazione di risorse che sulla Terra scarseggiano e hanno costi sempre più elevati, anche in termini ambientali. Nell’arco della nostra aspettativa di vita sarà possibile volgere lo sguardo verso la Luna e vedere le stesse luci che vediamo dall’aereo quando passiamo sopra una città.


(scarica l'analisi)

La Luna hub commerciale e primo porto spaziale del prossimo futuro - Giorgio Cardile
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Note


[1] Uno studio condotto da NexGen Space LLC del 2013, parzialmente finanziato dalla NASA, presenta una serie di case studies volti a fornire una prova deduttiva che un mercato a concorrenza libera nel settore spaziale porterà a investimenti al di sopra delle possibilità dei singoli Stati, anche in settori ad oggi monopolizzati.


[2] Sempre lo studio sopracitato descrive opportunità di investimento per privati in ogni ramo del settore spaziale, da quelli già esistenti, come le comunicazioni e la fornitura di moduli e astronavi, a impianti di produzione di propellente per razzi, mezzi per la stampa 3D per la costruzione di edifici, turismo, trasporto merci. Lo studio sottolinea anche la crucialità di una catena di rifornimento a modello open-architecture per rendere economicamente possibile l’espansione umana nello spazio.


Bibliografia/Sitografia

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