Workshop per Aziende “TROVARE NUOVI EQUILIBRI SUL MERCATO DEI CEREALI”, 7 maggio 2022, ore 10.00
Aggiornamento: 26 apr 2022

La crisi ucraina sta rimescolando le carte sul mercato mondiale dei cereali, minacciando gli equilibri dei paesi importatori e la sopravvivenza delle aziende del settore.
Il Centro Studi AMIStaDeS propone un workshop di 3 ore rivolto alle aziende che si trovano ad affrontare l'emergenza sul mercato cerealicolo, per raffrontarsi al meglio alle sfide ed opportunità poste dalla contingenza geopolitica ed economica.
Il workshop sarà tenuto da Alessandro Giraudo, economista ed esperto di materie prime, attualmente docente di Finanza Internazionale e Storia della Finanza in due Grands Ecoles di Parigi. Ha lavorato in Fiat («in corso Agnelli 20»), Ubs, Cargill e, infine, come World Chief Economist del Gruppo internazionale Tradition.
PANORAMICA DEL CORSO
Russia ed Ucraina sono tra i principali paesi produttori ed esportatori di grano ed altri cereali*, ma le esportazioni dal mar Nero attualmente sono in parte bloccate. I porti ucraini sono stati infatti minati dal genio militare ucraino (per proteggerli contro sbarchi russi dal mare), i noli sono esplosi (il costo è passato da 40 a 80 dollari/tonnellata, per esempio fra mar Nero ed Egitto) e i premi richiesti dagli assicuratori per coprire i rischi per merci e navi sono aumentati di quattro volte. In questo momento, circa 70 navi attendono di caricare della merce alla rinfusa davanti ai porti ucraini e russi.
Le dinamiche legate al conflitto in corso non possono dunque che impattare in maniera importane sul mercato globale e sui principali paesi importatori di cereali russo-ucraini, tra cui troviamo i Paesi dell’Europa occidentale, del Maghreb, del nord-est dell’Africa, del Medio-oriente e dell’Africa tropicale.
È possibile rimpiazzare i flussi destinati a queste regioni dal mar Nero con dei flussi provenienti da altre regioni, consentendo alle imprese italiane di continuare a produrre e rimanere competitive?
La risposta è assolutamente positiva, ma i noli ne aumentano i costi di importazione. È possibile importare del grano dalla Francia, dagli USA e Canada, dall’Argentina e dall’Australia; tutti Paesi che dispongono di importanti stock.
Il mondo politico internazionale ha espresso molte preoccupazioni sul rischio che il rialzo dei prezzi per i Paesi importatori situati nell’Africa del Nord e dell’Est e nel Medio-Oriente possa scatenare delle “rivolte della fame” che erano state all’origine della primavera araba di una decina di anni or sono. In realtà, i governi di questi Paesi finanziano (almeno 200 dollari/tonnellata) le importazioni e quindi i prezzi pagati localmente dalle popolazioni rimangono sotto controllo.
Il problema si pone chiaramente se il livello dei prezzi internazionali rimane elevato richiedendo delle somme enormi di sussidi che pesano sui bilanci di questi Stati: quelli che sono esportatori di materie prime probabilmente possono “farcela”, ma quelli importatori possono subire crisi molto importanti e rischiose.
Quali sono dunque i rischi sulla campagna 2022/23, rispetto a semine e raccolti in Ucraina, ai prezzi dei concimi e dei trasporti, ai finanziamenti necessari?
E cosa devono aspettarsi le imprese italiane che operano nel settore della panificazione, dell'allevamento e che in generale utilizzano i cereali nelle loro produzioni?
Con il workshop TROVARE NUOVI EQUILIBRI SUL MERCATO DEI CEREALI esamineremo gli scenari internazionali alla luce della crisi, l'andamento dei prezzi e dei mercati, le possibili evoluzioni all'orizzonte, con un focus particolare sulle colture e il commercio di grano, mais ed orzo.
Iscrizione e costo
Scrivi a formazione@amistades.info per ricevere il modulo d'iscrizione e assicurarti un posto in aula. L'iscrizione s'intende perfezionata solo al pagamento della quota di iscrizione.
Costo: 160€
Scontistiche per i soci AMIStaDeS: 112€ (-30%)
Modalità di pagamento
Accredito sul Conto Corrente bancario intestato a:
AMIStaDeS – Fai Amicizia con il Sapere
IBAN IT84N0301503200000003614884
Causale: contributo per la realizzazione del workshop "Trovare nuovi equilibri sul mercato dei cereali"

*Se si osserva il mercato in generale (mais, grano, orzo, avena, ecc.) gli USA sono il più grande produttore mondiale, seguito dalla Cina e dell’Unione Europea a 27; la Russia è al quinto posto e l’Ucraina al settimo. Nella lista dei più grandi esportatori figurano ancora gli USA, l’Argentina, la Russia, seguita dall’Ucraina. Invece fra i grandi importatori il Giappone è il primo nella lista, seguito dall’Egitto, dal Messico e dalla Corea del Sud.
Sviluppando l’analisi settoriale, si osserva che sul mercato del grano la Russia è al quinto posto nella lista dei grandi produttori e l’Ucraina è all’ottavo posto, ma questi due Paesi sono importanti esportatori: figurano al secondo e sesto posto. Nel caso del mais, l’Ucraina è il sesto produttore, ma il terzo esportatore. E nel caso dell’orzo la Russia è il secondo produttore mondiale e l’Ucraina il quinto; i due Paesi sono alla terza e quarta posizione per l’esportazione.
PANORAMA SUL MERCATO MONDIALE DEI CEREALI
(tutti cereali, milioni di tonnellate – Campagna 2020/21)
PRODUZIONE MONDIALE 2218.7
USA 432.9
CINA 401.2
EU-27 271.5
INDIA 153.8
RUSSIA 125.1
ARGENTINA 77.7
CANADA 63.8
UCRAINA 64.9
AUSTRALIA 45.0
GRANDI ESPORTATORI
USA 99.1
ARGENTINA 52.0
RUSSIA 48.2
UCRAINA 46.5
UE-27 34.4
CANADA 30.5
AUSTRALIA 22.4
(fonte USDA – Washington)