Il tentato Golpe ad Amman: quali ripercussioni per la politica estera italiana?
Aggiornamento: 4 set 2021

1) Breve excursus storico
La Giordania è una monarchia costituzionale in base alla Costituzione promulgata l'8 gennaio del 1952. La Costituzione ha subito numerose modifiche in fieri in concomitanza delle vicende che abbiano riguardato specificamente il mondo arabo ovvero: dall’Unione della Giordania con l’Iraq avvenuta nel febbraio del 1958 e terminata nel luglio del medesimo anno fino alla Guerra dei Sei giorni del 1967.[1]
Unicamente nel 1989 sono state indette le prime elezioni libere da cui sia derivato un Parlamento composto da rappresentanti di tutte le forze politiche presenti nel Paese.
Successivamente il sovrano, della dinastia hashemita[2], nel 1991 costituì un Comitato volto all’elaborazione di una Carta nazionale che definisse “le regole del gioco politico”. Questa “Magna Carta” della Giordania statuì l’impegno della monarchia all’osservanza delle libertà fondamentali e dei diritti dell’uomo e dei parlamentari al rispetto della monarchia.[3]
Il potere esecutivo viene esercitato dal Re e dal Consiglio dei ministri, il quale è presieduto da un Primo ministro di nomina regia. Il monarca firma le leggi ed è legittimato a porre un veto che possa essere superato dai due terzi di entrambe le Camere che costituiscano l'Assemblea Nazionale.[4]
La Costituzione prevede che il Re possa esercitare le sue funzioni tramite decreti reali (iradah), i quali siano controfirmati dal Primo Ministro e dai ministri interessati inoltre, in qualità di Capo di Stato, egli non è responsabile delle attività compiute nei confronti degli altri organi costituzionali.[5]
2) Il colpo di stato fallito
Il continuo susseguirsi di notizie relativamente agli arresti nella casa reale della Giordania successivamente ad un tentato colpo di stato ha determinato crescenti preoccupazioni negli storici alleati del paese, tra cui soprattutto numerosi paesi occidentali.[6]
Il più celebre fra i “golpisti” è l’ex principe ereditario Hamzah bin Hussein fratellastro del re Abdullah II. Il genitore in comune, re Hussein, viene in modo unanime considerato come il padre della moderna Giordania il quale sia rimasto in carica per quasi mezzo secolo dal 1952 al 1999.[7]
Il casus belli principale risaliva al 2004 quando Abdullah II, figlio del primo Hussein, decise di togliere il titolo di principe ad Hamzah per assegnarlo a suo figlio Hussein bin Abdullah nonostante il fatto che avesse unicamente dieci anni.[8]
Da allora tra i due rami della famiglia è sgorgata un’ostilità perpetua impossibile da ricomporre.[9]
Nello specifico cosa sia realmente accaduto risulta ancora fortemente incerto. Lo scorso 3 Aprile il capo dell’esercito giordano, il generale Yousef Huneiti, ha confermato l’arresto di diverse persone tra cui Sharif Hasan (membro della famiglia reale) ed anche l’influente ex ministro delle finanze Bassem Awadullah.[10]
Difatti dopo la scoperta di un articolato piano per rimuovere il re, al quale avevano partecipato anche un membro della famiglia reale,[11] numerosi politici ed alcuni membri delle forze di sicurezza e leader tribali.[12]
Al momento le autorità giordane hanno offerto innumerevoli rassicurazioni sulla questione della sicurezza interna, ma molti osservatori temono che questi arresti rappresentino il sintomo di tensioni celate nettamente più estese, che potrebbero determinare delle conseguenze anche nel breve periodo.[13]
Dopo questa moltitudine di arresti gli Stati Uniti e Israele si sono affrettati ad esprimere dei messaggi di solidarietà ad Abdullah come pedissequamente ha fatto l’Arabia Saudita anche se i dubbi persistono fortemente.[14]
3) Lo stato dell’arte dell’economia giordana
La Giordania era considerata come uno dei paesi più stabili del Medio Oriente: sia per la sua posizione geografica ubicata come un vero e proprio “cuscinetto” naturale fra Israele e nazioni come ad esempio: l’Iraq e l’Arabia Saudita. La politica estera della dinastia hashemita è sempre stata caratterizzata da ottimi rapporti sia col mondo arabo che con l’Occidente.[15]
Un’eventuale destabilizzazione della Giordania avrebbe delle conseguenze potenzialmente devastanti per tutto il Medio Oriente. In particolare ne deriverebbe un minore controllo nell’area del fiume Giordano, che segna il “limes” con Israele, nonché una competizione senza quartiere fra gli altri paesi dell’area per poter influenzare l’esito della lotta di potere all’interno monarchia hashemita.[16]
La drastica riduzione del turismo e delle altre attività produttive a causa della pandemia ha contribuito alla crescita del tasso di disoccupazione ad un preoccupante 24 per cento (rispetto al 19% di fine 2019).[17]
Il governo sta lavorando ad un piano per aprire unicamente alle persone vaccinate, una sorta di “green pass”, i principali siti turistici della nazione come ad esempio l’antica città di Petra ed i canyon del Wadi Rum.[18]
L’economia del paese è strutturata anche sulla base degli aiuti e delle donazioni ricevute dall’estero, come il miliardo e mezzo di dollari che nel 2020 sia arrivato dagli Stati Uniti; ma in questa particolare contingenza storica di spese ingenti per gli stati occidentali realisticamente la quota destinata agli aiuti ed alla cooperazione internazionale sarà drasticamente ridotta.[19]
Gli effetti della pandemia sull’economia giordana hanno palesato le difficoltà di un tessuto produttivo ed economico ancora fragile. Secondo le stime della Banca Centrale giordana, dopo una diminuzione congiunturale del 3,6% registrata a metà anno, alla fine del 2020 il PIL è sceso del 5%.[20]
Il crescente aumento della disoccupazione e la perdita del valore dei salari hanno contribuito ad un deciso calo della domanda interna pur in presenza di un livello dei prezzi molto elevato (il dinaro giordano è ancorato tramite cambio fisso al dollaro USA). A penalizzare la domanda interna ha inciso inoltre il crollo dei prezzi nel mercato immobiliare (-26% nel 2020) e la caduta vertiginosa delle vendite al dettaglio a causa del crollo dei livelli salariali.[21]
Un sintomo evidente del pesante rallentamento dell'economia è rappresentato dal fatto che il tasso di inflazione nei primi otto mesi del 2020 sia giunto in zona deflattiva con una speculare riduzione dei prezzi al consumo a -0,6%. Dopo che nel 2019 l'indice era fisso all’1,7% (a differenza del 4,5% nel 2018) ovvero in linea con l’andamento del prezzo delle materie prime e soprattutto del petrolio.[22]
Nello scorso settembre il debito pubblico giordano ha sfondato il 100% del PIL determinando un aumento di oltre tre punti rispetto ad un anno prima e con trend improntato ad una forte accelerazione.[23]
4) I rapporti economici italo-giordani
Nel 2019 il turismo in Giordania costituiva il 16% del PIL avendo registrato un aumento esponenziale del numero delle presenze (5,3 milioni, pari a +7% rispetto al 2018) e pedissequamente del tasso di occupazione alberghiero mentre nel 2020 la quota dei visitatori è crollata dell’85%.[24]
In particolare erano raddoppiati i turisti italiani in Giordania che nello specifico erano risultati circa 65.000 sempre nel 2019.[25]
I rapporti fra Italia e Giordania risalivano all'inizio del Regno Hascemita e sono caratterizzati da continui scambi a tutti i livelli: politico, economico, sociale e culturale. Da segnalare l’impegno costante delle due nazioni a favore dello sviluppo e della pace in una regione complicata come il Medio Oriente, nell’ambito del dialogo interculturale fra le religioni.[26]
La più recente visita da parte giordana è stata effettuata a dicembre del 2015 quando il Re Abdullah e la Regina Rania sono venuti a Roma. Gli incontri del Re con l’ex Presidente del Consiglio (Matteo Renzi) e l’attuale Presidente della Repubblica (Sergio Mattarella) hanno consentito di ribadire la vicinanza e l'amicizia caratterizzanti i rapporti tra i due Paesi.[27]
Sul piano dei rapporti tra le istituzioni parlamentari, è stata istituita all’interno del Parlamento giordano l’Associazione di Amicizia parlamentare italo-giordana.[28]
Le relazioni tra Italia e Giordania sono inoltre rafforzate da una fitta rete di accordi bilaterali in numerosi settori. Tra i più importanti si segnalano l’Accordo sulla cooperazione e mutua assistenza nell’ambito della materia doganale, entrato in vigore il 1° marzo 2012, e l’Accordo di conversione del debito siglato il 7 febbraio 2012.[29]
Nell’ottobre 2012 è stato firmato l’accordo sull’esenzione dall’obbligo di visto per i titolari dei passaporti diplomatici il quale ha facilitato notevolmente gli scambi di visite di esponenti istituzionali e parlamentari.[30]
Recentemente, il 3 ottobre del 2019, è stato firmato questa ad Amman, la capitale della Giordania, un accordo intergovernativo tra Italia e Giordania in base al quale la Cooperazione italiana darà il suo contributo con 85 milioni di euro all’istruzione e alla formazione dei bambini e dei giovani giordani. A firmare l’accordo sono stati Giorgio Marrapodi, Direttore Generale per la Cooperazione allo Sviluppo della Farnesina ed il Ministro giordano per la Pianificazione e la Cooperazione Internazionale Mohammad al Ississ.[31]
A livello di scambi commerciali l’export italiano verso la nazione giordana è caratterizzato da queste cifre: nel 2018 in mln. € 516,32, 521,86 mln. € nel 2019, nel gennaio 2020 erano 415,48 mln. € ed infine per il 2021 è prevista una riduzione del 26,6%.[32]
L’importanza a livello geo-strategico della Giordania non deve essere assolutamente sottovaluta dal nostro apparato governativo soprattutto per il terrificante “effetto domino” che potrebbe derivarne dalla caduta del sistema governativo.
5) Conclusioni
Un paese che guarda con grande preoccupazione agli eventi del regno hashemita è senza dubbio Israele. Non solamente per questioni geografiche ma in particolare perché la popolazione giordana è composta principalmente da arabi giordani (55% circa della popolazione) ed arabi di origine palestinese (circa il 40%) e dunque una destabilizzazione della corona avrebbe un’inevitabile ricaduta anche in Cisgiordania.[33]
D’altro canto la pur giustificata enfasi trionfalistica da parte dell’opinione pubblica italiana per la visita del Presidente del Consiglio Mario Draghi in Libia, seguendo il celebre aforisma di Aldo Moro,[34] non dovrebbe offuscare la gravità delle tensioni covate sotto la cenere all’interno della nazione giordana che non possano essere semplificate da un mero regolamento di conti all’interno della famiglia reale hashemita. La stabilità nel territorio mediorientale è ontologicamente legata al governo giordano e specialmente in questa particolare contingenza storica non può essere derubricata come un fattore geopolitico minore da sacrificare sull’altare della visione autoreferenziale e prettamente “eurocentrica” delle istituzioni dell’Unione Europea.
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Note
[1] ANANKE L., Il Regno di Giordania. Frontiere e confini nella storia e nelle istituzioni della monarchia hashemita, Paolo Maggiolini Editore, Università Cattolica, 2017, pag. 16. [2] Col termine hashemiti o hascemiti furono indicati in primo luogo i discendenti di Hāshim ibn῾Abd Manāf, antenato del profeta Maometto ed i suoi parenti, in secondo luogo nell’età moderna i membri della dinastia che venne fondata nel 1916 dallo sceicco della Mecca Al-Ḥusain ibn Alì, che si impose prima nel Ḥigiāz in Arabia, poi in Iraq e Transgiordania, ed infine (con Abd Allah I, Hussein e dal 1999 Abd Allah II), nel Regno di Giordania. [3] GRAZIANO M. Geopolitica. Orientarsi nel grande disordine internazionale, Il Mulino, Bologna, 2019, pag. 34. [4] CERRETI C., MARCONI M., SELLARI P., Spazi e poteri. Geografia politica, geografia economica, geopolitica, Laterza Editore, Bari, 2019, pag. 23. [5] ANANKE L., pag.12. [6] www.ilpost.it/2021/04/05/giordania-tentato-colpo-di-stato. [7] www.theguardian.com/world/2021/apr/06/jordan-bans-coverage-of-alleged-plot-involving-prince-hamzah. [8] www.ilpost.it/2021/04/04/arresti-giordania-colpo-di-stato. [9] In quanto progenie della quarta e più longeva moglie Nur. [10] Il generale Huneiti non ha in ogni caso diffuso delle informazioni precise relativamente all’indagine che abbia portato agli arresti di numerosi esponenti politici, limitandosi a dire che siano stati effettuati nei limiti di legge e che maggiori informazioni verranno fornite nei prossimi giorni. [11] www.globalist.it/intelligence/2021/04/05/giordania-perche-quel-golpe-fallito-e-molto-piu-che-un-affare-della-famiglia-reale-2077783. [12] Infatti moltissimi giordani appartengono ad un numero composito quanto ampio di tribù e clan, i cui leader abbiano ruoli di rilievo nell’esercito e nella polizia e molto peso nelle decisioni del re e del governo. [13] www.quotidiano.net/esteri/giordania-colpo-di-stato-1.6211869. [14] www.huffingtonpost.it/entry/giordania-sventato-un-colpo-di-stato-contro-il-re_it_6068c986c5b6832c7937cf50. [15] Il relativo benessere della nazione aveva permesso di accogliere circa 600mila siriani in fuga dalla guerra civile iniziata nel 2011. [16] www.tg24.sky.it/mndo/2021/04/08/giordania-re-abdullah-colpo-stato. [17]www.ilmessaggero.it/mondo/giordania_colpo_di_stato_re_arresto_principe_cosa_succede_ultima_ora_3_aprile_2021-5876191.html. [18]www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Giordania-colpi-di-Stato-sventato-fratellastro-del-re-in-video-alla-Bbc-sono-agli-arresti-domiciliari-bec11106-4530-4e09-9de3-e50295137121.html. [19]www.repubblica.it/esteri/2021/04/03/news/giordania_arrestato_il_principe_ereditario_sospettato_di_un_golpe_contro_il_re-294994252. [20] www.infomercatiesteri.it/overview.php?id_paesi=103. [21] www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=073. [22] www.unimondo.org/Paesi/Asia/Asia-occidentale/Giordania/Economia. [23] www.unimondo, cit. [24] www.ispionline.it/it/pubblicazione/la-giordania-cerca-di-stabilita-27569. [25] Nel 2018 erano 29.444. [26] www.sicurezzainternazionale.luiss.it/2020/05/05/giordania-la-ripresa-delleconomia-degli-accordi-washington. [27] www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=103. [28] www.globalgeografia.com/asia/giordania.htm. [29] www.fiscooggi.it/sites/default/files/convenzione_italia-giordania.pdf [30] Nello specifico sono in vigore la Convenzione sulle doppie imposizioni (dal 10 maggio 2010), un Accordo sulla protezione degli investimenti (dal 17 gennaio 2000) e l’Accordo di cooperazione in materia di lotta alla criminalità organizzata (dal 21 dicembre 2016). [31] www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/retediplomatica/italia-giordania-85-mln-di-euro-per-istruzione-e-formazione.html. [32]www.enit.it/wwwenit/en/studi/focus-paese/category/9-rapporti-enitmae-rapporti-enitmae-mediooriente. [33] www.treccani.it/enciclopedia/giordania. [34] “nessuno è chiamato a scegliere tra l'essere in Europa ed essere nel Mediterraneo, poiché l'Europa intera è nel Mediterraneo”.
Bibliografia:
1) ANANKE L., Il Regno di Giordania. Frontiere e confini nella storia e nelle istituzioni della monarchia hashemita, Paolo Maggiolini Editore, Università Cattolica, 2017.
2) CERRETI C., MARCONI M., SELLARI P., Spazi e poteri. Geografia politica, geografia economica, geopolitica, Laterza editore, Bari, 2019.
3) GRAZIANO M. Geopolitica. Orientarsi nel grande disordine internazionale, Il Mulino, Bologna, 2019.
Sitografia:
1) www.deagostinigeografia.it/wing/schedapaese.jsp?idpaese=073.
2) www.enit.it/wwwenit/en/studi/focus-paese/category/9-rapporti-enitmae-rapporti-enitmae-mediooriente.
4) www.fiscooggi.it/sites/default/files/convenzione_italia-giordania.pdf.
5) www.globalist.it/intelligence/2021/04/05/giordania-perche-quel-golpe-fallito-e-molto-piu-che-un-affare-della-famiglia-reale-2077783.
6) www.globalgeografia.com/asia/giordania.htm.
8) www.ilmessaggero.it/mondo/giordania_colpo_di_stato_re_arresto_principe_cosa_succede_ultima_ora_3_aprile_2021-5876191.html.
9) www.infomercatiesteri.it/overview.php?id_paesi=103 .
10) www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=103.
11) www.ilpost.it/2021/04/05/giordania-tentato-colpo-di-stato.
12) www.ispionline.it/it/pubblicazione/la-giordania-cerca-di-stabilita-27569
13) www.quotidiano.net/esteri/giordania-colpo-di-stato-1.6211869.
17) www.theguardian.com/world/2021/apr/06/jordan-bans-coverage-of-alleged-plot-involving-prince-hamzah
18) www.tg24.sky.it/mondo/2021/04/08/giordania-re-abdullah-colpo-stato.
19) www.unimondo.org/Paesi/Asia/Asia-occidentale/Giordania/Economia.