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Perchè l'inizio della presidenza Biden ha rinsaldato l'asse Roma-Washington

Aggiornamento: 11 set 2021

La vittoria di Biden alle elezioni Presidenziali statunitensi ha inaugurato un periodo di buone relazioni tra Roma e Washington sia in ragione della stima che gli statunitensi nutrono nei confronti dell'ex Capo della BCE e sia in virtù del fatto che entrambi i Paesi stanno intensificando i loro sforzi su temi di interesse comune, come la lotta al contenimento della Cina e la stabilizzazione della Libia. Per Washington, tuttavia, non sarà facile mantenere unito il fronte degli Alleati i quali, in ragione soprattutto dei loro interessi commerciali, non intendono adottare un atteggiamento troppo rigido nei confronti di Pechino.


1. In che modo il legame che unisce Draghi agli Stati Uniti ha radici profonde


La fine dell'Esecutivo italiano guidato da Giuseppe Conte ha aperto la strada al Governo guidato da Mario Draghi, uno degli uomini più stimati a livello europeo, definito dal New York Times[1] “Un gigante dell'Europa” ed in grado secondo il Financial Times[2] di erodere l'antieuropeismo dei populisti italiani. Il Premier italiano deve cercare di rilanciare il Paese attraverso il Recovery Fund, ovvero i 750 miliardi che l'Unione europea ha stanziato per ridare ossigeno alle economie dei 27 Paesi membri travolte dalla crisi[3].


Il presidente americano Joe Biden si congratulò con Draghi dopo la sua nomina a Palazzo Chigi[4]; negli ultimi mesi, Washington ha inoltre spronato Roma a sostenere la coalizione contro lo Stato Islamico (IS) e le autorità transitorie del governo libico[5], tanto da indurre l'Italia a sottoscrivere assieme a Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito una dichiarazione nella quale esprimeva il sostegno alle autorità libiche[6].


Per comprendere al meglio gli stretti legami tra Mario Draghi e Washington bisogna fare un passo indietro nel tempo. Il progetto dell'Eurozona[7] generò nel corso del tempo un forte squilibrio tra la Germania e le economie “non allineate” ai suoi fondamenti. La situazione venutasi a creare incrementò l'egemonia dell'economia tedesca sul continente europeo ed allarmò tanto i Paesi del Vecchio Continente quanto Washington, preoccupati soprattutto che un'asse commerciale ed industriale tra Berlino e Pechino avrebbe spinto la Cina ad allagare la sua sfera d'influenza in Europa. L'operazione più raffinata condotta da Washington il decennio scorso è stata proprio l'insediamento nel 2011 di Draghi alla guida della Banca Centrale Europea (BCE). I legami dell'attuale premier italiano con le banche finanziare americane, in ragione del fatto che durante la sua carriera Draghi ha occupato il ruolo di vicepresidente della Goldman Sachs e la direzione del Financial Stability Board, indussero l'allora presidente statunitense Barack Obama ad inviare in Europa il Segretario al Tesoro Timothy Geithner per incoraggiare l'elezione di Draghi a capo dell'Istituto europeo[8].


L'attuale primo ministro italiano modificò in maniera strutturale la funzione della Banca Centrale Europea (BCE) abbracciando la visione keynesiana e dando inizio nel 2015, con l'appoggio di Washington, ad una politica monetaria fortemente espansiva sul modello della Fed, ovvero la Banca Centrale degli Stati Uniti d'America. Il quantitative easing promosso da Draghi entrò inevitabilmente in rotta di collisione con la finanza tedesca, alienandosi le simpatie statunitensi.


D'altra parte, la riuscita dell'operazione Next Generation EU inaugurerebbe un periodo di crescita e stabilizzazione del Vecchio Continente ed allontanerebbe le mire della Cina, respingendo i tentativi portati avanti da Pechino di penetrazione nel fianco meridionale della NATO. Alla luce di queste considerazioni si può intuire come Draghi rappresenti il muro portante delle operazioni americane in Europa ed appare ragionevole ipotizzare che Palazzo Chigi si muoverà avendo ben presenti le priorità americane[9].


2. I timori americani: i fondi del Recovery potrebbero finire nelle mani di Pechino


La fase di buoni rapporti tra Roma e Washington è stata ulteriormente confermata dal 47^ vertice del G7 che si è tenuto dal 11 al 13 giugno nella località di Carbis Bay, in Cornovaglia. Secondo le parole del premier italiano[10] il dibattito del G7 si è caratterizzato nel contrasto alle autocrazie, alle fake news, allo sfruttamento dei lavoratori e sull'atteggiamento da adottare nei confronti della Cina.


Le strette relazioni tra i due paesi produrranno come diretta conseguenza il congelamento del Memorandum sulla Via della Seta, firmato nel Marzo del 2019 da Italia e Cina[11], fortemente criticato dagli statunitensi[12] e che ora, come ha dichiarato lo stesso Draghi verrà esaminato con attenzione[13]. Che i rapporti tra Roma e Pechino stiano attraversando una fase involutiva lo conferma il fatto che il premier italiano ha impedito la vendita ad una società cinese del 70% di un azienda italiana attiva nel settore dei semiconduttori.


La Riunione Ministeriale della Coalizione globale anti-Daesh svoltasi a Roma lo scorso 28 Giugno che ha visto la partecipazione di oltre ottanta delegazioni, tra le quali quella statunitense guidata dal Segretario di Stato Blinken, ha ulteriormente dato prova della vitalità e dello stato di buona salute dell'alleanza tra Italia e Stati Uniti[14] ed è stata inoltre preceduta da una nota del Dipartimento di Stato[15] nella quale veniva riaffermata la stretta relazione strategica tra i due Paesi.


Durante la visita di Blinken il tema maggiormente affrontato è stato proprio la sfida lanciata da Pechino[16] sul piano commerciale. In tale ottica la telefonata del Ministro degli Esteri cinese al collega Di Maio è stata valutata da Washington come l'ennesima offensiva lanciata da Pechino[17].


Lo stesso Recovery Plan, ideato da Bruxelles e finanziato con emissioni di debito comune della UE, vero e proprio piano di rilancio dell'economia europea, è stato oggetto di discussione durante i colloqui. Il rischio che ha rimarcato Washington è che buona parte delle centinaia di miliardi di euro del piano vadano a finire nelle casse delle aziende cinesi piuttosto che in quelle europee: proprio su questo punto, gli statunitensi hanno messo in guardia l'Italia affinché un'eventualità simile non si realizzi. I rischi a cui fanno riferimento gli statunitensi sono direttamente correlati all'egemonia tecnologica della Cina, specie quella nel settore del rinnovamento energetico, anche in ragione del fatto che una buona fetta dei progetti del Piano di ripresa e resilienza è dedicata alla riconversioneenergetica delle economie del Vecchio Continente: considerando il fatto che sul mercato europeo non si trovano quelle capacità tecnologiche in grado di fornire, ad esempio, autobus elettrici, panelli solari, batterie non inquinanti, si desume che gli europei, Italia in primis, dovranno necessariamente acquistare componenti e apparecchiature dalle aziende del Sol Levante. Ne consegue, dunque, il pericolo concreto che una buona parte dei finanziamenti di Bruxelles si convertano in utili per l'economia cinese.


3. Per quali motivi la stabilizzazione della Libia è divenuta obiettivo dell'asse Roma-Washington


Washington ha sottolineato come Italia e Stati Uniti lavoreranno di concerto su tre dossier principali, inerenti Libia, Russia e Cina. L'Asse Roma-Washington collaborerà infatti sul ruolo che l'Italia ricoprirà in Libia, la quale potrebbe divenire pienamente stabilizzata dal punto di vista politico soltanto grazie al peso politico della Casa Bianca.


Sul suolo libico l'obiettivo congiunto italo-statunitense è quello di garantire una tregua armata, proclamando un immediato cessate il fuoco e la smobilitazione di tutte le forze armate straniere.

Il dossier libico interessa in particolar modo l'Italia tanto che il presidente Draghi se ne è interessato fin dal suo insediamento, sia per questioni geografiche, data la vicinanza di Tripoli alle coste italiane, sia per ragioni legate alle migrazioni.


Come anche affermato dal Ministro degli Esteri Di Maio[18], sulla Libia si configura una più forte collaborazione tra Roma e Washington. Il titolare della Farnesina discusse infatti a Washington con il Segretario di Stato Blinken il dossier per il progetto di ricostruzione che il premier libico Abdul Hamid Ddeibah ha firmato ad Ankara nell'Aprile di quest'anno[19].

Fig.1: La spartizione della Libia[20].

Stati Uniti ed Italia concordano infatti sul ritiro delle truppe straniere dal territorio libico, tra le quali si annoverano i seimila combattenti siriani inviati dalla Turchia: anche a causa della loro presenza la sicurezza nel territorio è ancora fragile, tanto da indurre gli Stati Uniti a non procedere alla riapertura della propria ambasciata a Tripoli, chiusa dal lontano 2014. Tuttavia la pace in territorio libico è raggiungibile solamente attraverso un accordo tra le fazioni, in particolar modo tra le dodici più importanti.


La buona riuscita della linea politica italiana potrà realizzarsi attraverso la messa in pratica di operazioni riservate, militari e di intelligence, sovvenzionando le milizie amiche. Ma per avere successo, Roma si dovrà avvalere necessariamente del contributo e dall'appoggio della Casa Bianca.


4. Conclusioni: perché il multilateralismo sarà decisivo nella sfida con Pechino


Come anche conferma la fase di buoni rapporti tra Italia e Stati Uniti, il processo di coesione ed il rilancio del multilateralismo, auspicati dall'amministrazione Biden fin dal suo insediamento[21], stanno iniziando a fornire i primi risultati, rinsaldando i rapporti dell'Alleanza e ricercando una strada comune per opporsi alla Cina.


Tuttavia il confronto tra Stati Uniti ed UE, avvenuto durante le rispettive visite di Biden e Blinken, ha fatto emergere come gli europei considerino la Cina non soltanto una minaccia ma anche un'opportunità per i loro mercati. Specie durante la tappa di Blinken in Italia, le discussioni hanno evidenziato come gli alleati statunitensi tendano a ricercare, rispetto alle prerogative emerse in occasione della visita nel Vecchio Continente del presidente Biden[22], un approccio più modulato verso la “minaccia cinese”. Non è un caso che Blinken abbia definito la Cina “il paese più complicato” dello scacchiere internazionale[23].

Fig.2: L'incremento del valore degli scambi commerciali tra UE e Cina durante il decennio 2009-2019[24] .

Le premesse stabilite in sede G7 hanno avvicinato ulteriormente Roma e Washington anche in ragione della stima che il presidente statunitense ripone in Mario Draghi il quale secondo Washington risulterà essere determinante per la tenuta della stessa Unione Europea dopo l'uscita dall'arena politica di Angela Merkel, scongiurando il rischio che la Germania si avvicini in maniera troppo marcata alla Cina, specie sul piano commerciale.


Nonostante uno studio appena pubblicato dall'International Institute for Strategic Studies di Londra ridimensioni le capacità cyber della Cina[25], Pechino detiene comunque il monopolio mondiale nel settore tecnologico ed in quello della riconversione energetica. Per contrastare il dominio cinese è molto probabile, anche alla luce dell'accordo tra il consorzio europeo Airbus e l'americana Boeing, che americani ed europei sigleranno nei prossimi anni ulteriori intese strategiche sul terreno della trasformazione energetica. Italia e Stati Uniti dovranno necessariamente cercare di sfruttare il buon momento delle loro relazioni, ricercando un terreno comune anche nel campo della transizione energetica ed ecologica, temi sui quali si incentrerà buona parte del dibattito politico del prossimo decennio e terreno nel quale la supremazia tecnologica cinese potrebbe far valere il proprio peso.


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Note

[1]J.Horowitz, “A Giant of Europe Prepares to Head Italy's New Unity Government”, The New York Times, 17/2/2021. [2]M.Johnson, D.Ghiglione, “Italian politics begins to learn to love Europe again”, Financial Times, 2021. [3]Andrea Carli, “Recovery Fund, tutto quello che c'è da sapere in 10 domande e risposte”, Il Sole 24 Ore, 17/09/2020. [4]Laura Mari, << Governo, il messaggio di Biden a Draghi: “Non vedo l'ora di collaborare”.>>, La Repubblica, 14/02/21. [5]“Secretary Blinken's Call with Italian Foreign Minister Di Maio”, U.S. Department of State, 22/2/2021. [6]“Joint Statement by France, Germany, Italy, The United Kingdom, and the United States on an Interim Government of National Unity in Libya”, U.S. Department of State, 11/3/2021. [7] Fabrizio Agnocchetti, “Il vento keynesiano di Washington riallinea Francia ed Italia contro le Follie della Germania”, 7/04/2021, Limesonline. [8]Gian Franco Ferraris, <<Giulio Sapelli: “La nomina di Draghi? Serve a salvare l'industria tedesca”>>, NuovaAtlantide, Marzo 2021. [9]Fabrizio Agnocchetti, “Il vento keynesiano di Washington riallinea Francia ed Italia contro le Follie della Germania”, 7/04/2021, Limesonline [10]Tommaso Ciriaco, <<Draghi: “Siamo uniti contro gli autocrati. Libia, via i mercenari”, La Repubblica, 14/06/21. [11]Italia-Cina: Di Maio firma tre Memorandum d'intesa su Belt and Road Iniziative, E-Commerce e Startup, Mise.Gov, 23/3/2019. [12]“Via della seta, gli Usa avvertono: l'Italia non legittimi il progetto cinese”, RaiNews, 9/3/2019. [13]<<Draghi: addio alla “Via della Seta”. Cambia la politica estera>>, RaiNews, 14/06/2021 [14] Marco Galluzzo, “Summit Anti-Isis, Blinken e Di Maio: <<Guardia alta contro il terrorismo>>”, Corriere della Sera, 28/06/2021. [15]The United States-Italy Relationship and Transatlantic Unity, U.s. Department of State, 27/6/2021. [16]Marco Galluzzo, “Il <timore> che i fondi europei finiscano nelle tasche di Pechino”, Corriere della Sera, 29/6/21. [17]Vincenzo Nigro, <<“Roma con Pechino sulla Via della Seta”. Ma Di Maio attenua la versione cinese>>, La Repubblica, 27/6/2021. [18]Simona Salvi, “Libia: Dbeibah firma accordi in Turchia, l'Italia cerca l'asse con gli Usa”, AskaNews, 13/4/2021 [19]“Secretary Blinken's Call with Libyan Interim Prime Minister Dabaiba”, U.S Department of State, 22/3/2021. [20]Laura Canali, “La Spartizione turco-russa delle Libie”, in Limes 2/21 “L'Italia al fronte del Caos”, 8/03/2021. [21]“Travel to Tokyo, Seoul, and Anchorage, March 15-19, 2021”; U.S. Department of State, Marzo 2021. [22]Paolo Galimberti, “Biden, tre ottiche sulla Cina “, La Repubblica, 30/6/21. [23]Maurizio Molinari, “Blinken: patto Usa-Italia per rafforzare le democrazie contro gli autocrati”, La Repubblica, 29/6/21. [24]Eurostat, China-EU trade in goods: Euro 164 billion deficit in 2019. [25]Helen Warrell, “China's cyber power at least a decade behind the US, new study finds”, Financial Times, 28/06/2021.


Fonti Ufficiali

  • U.S. Department of State, “Travel to Tokyo, Seoul, and Anchorage, March 15-19, 2021”, Marzo 2021.

  • U.S. Department of State, “Secretary Blinken's Call with Italian Foreign Minister Di Maio”, 22/2/2021.

  • U.S. Department of State; “Joint Statement by France, Germany, Italy, The United Kingdom, and the United States on an Interim Government of National Unity in Libya”; 11/3/2021.

  • U.S Department of State; “Joint Statement of the Government of France, Germany, Italy, The United Kingdom, and the United States of America on Houthi Attacks”; 11/3/2021.

  • U.S Department of State, “Secretary Blinken's Call with Libyan Interim Prime Minister Dabaiba”, 22/3/2021.

  • U.S Department of State, The United States-Italy Relationship and Transatlantic Unity, 06/2021.

  • Mise; Italia-Cina: Di Maio firma tre Memorandum d'intesa su Belt and Road Iniziative, E-Commerce e Startup; 23/3/2019.

Bibliografia

  • Andrea Carli, “Recovery Fund, tutto quello che c'è da sapere in 10 domande e risposte”, Il Sole 24 Ore, 17/09/2020.

  • Claudio Tito, “Un passo indietro in Libia”, La Repubblica, 15/6/21.

  • Federico Rampini, Vincenzo Nigro, “Blinken a Roma. Dal terrorismo alla Libia intesa con l'Italia.”, La Repubblica, 28/06/2021.

  • Gian Franco Ferraris, <<Giulio Sapelli: “La nomina di Draghi? Serve a salvare l'industria tedesca”>>, NuovaAtlantide, Marzo 2021

  • Helen Warrell, “China's cyber power at least a decade behind the US, new study finds”, Financial Times, 28/06/2021.

  • J.Horowitz, “A Giant of Europe Prepares to Head Italy's New Unity Government”, The New York Times, 17/2/2021.

  • Laura Canali, in Limes N. 2/21 “L'Italia al fronte del Caos”, “La Spartizione turco-russa delle Libie”, 8/03/2021.

  • Laura Mari, << Governo, il messaggio di Biden a Draghi: “Non vedo l'ora di collaborare”.>>, La Repubblica, 14/02/21.

  • Maurizio Molinari, “Blinken: patto Usa-Italia per rafforzare le democrazie contro gli autocrati”, La Repubblica, 29/6/21.

  • Marco Galluzzo, “Il <timore> che i fondi europei finiscano nelle tasche di Pechino”, Corriere della Sera, 29/6/21.

  • Marco Galluzzo, <<Draghi: “molto bene l'incontro con Biden”. Il nodo Pechino e l'invito finale a Capri.>>, Corriere della Sera, 13/06/21.

  • Marco Galluzzo, “Summit Anti-Isis, Blinken e Di Maio: <<Guardia alta contro il terrorismo>>”, Corriere della Sera, 28/06/2021

  • M.Johnson, D.Ghiglione, “Italian politics begins to learn to love Europe again”, Financial Times, 2021.

  • Paolo Galimberti, “Biden, tre ottiche sulla Cina “, La Repubblica, 30/6/21.

  • RaiNews<<Draghi: addio alla “Via della Seta”. Cambia la politica estera>>, 14/06/2021.

  • RaiNews<<Erdogan risponde alle parole del premier Draghi: “È impertinenti e maleducato”>>, 14 Aprile 2021.

  • Tommaso Ciriaco, <<Draghi: “Siamo uniti contro gli autocrati. Libia, via i mercenari”, La Repubblica, 14/06/21.

Sitografia

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