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L’Orrore del Bacha Bazi

Aggiornamento: 30 ago 2021


"Tutti i grandi sono stati bambini una volta.

Ma pochi di essi se ne ricordano." Antoine de Saint-Exupéry

I bacha bazi non sono mai stati bambini, neppure una volta, neppure un giorno, non potranno averne non solo il ricordo ma neanche la percezione!


In Afghanistan infatti, in quello che è diventato un vero e proprio business, i bambini hanno un prezzo. Il bacha bazi, che significa in persiano “il giocare, stare assieme”, può essere identificato come una forma di schiavitù sessuale contemporanea dei bambini che mette in pericolo la vita di giovani ragazzi vulnerabili. Lasciandoli con poca o nessuna abilità per perseguire una vita significativa.


1. Storia e Significato

Il bacha bazi ha origine nelle antiche culture di tutta l'Asia centrale. Tuttavia, la pratica è apparsa nella sua forma moderna dal diciannovesimo secolo. In genere coinvolge ricchi afgani, spesso pashtun, che acquistano bambini e giovani ragazzi a fini di intrattenimento e sfruttamento sessuale. Alle donne, infatti, è vietato lavorare come ballerine o intrattenitrici in molte parti dell'Afghanistan e per questo vengono usati in loro sostituzione.

Questi bambini, noti come bacha bareesh o "ragazzi senza barba", hanno generalmente tra i sette ed i diciotto anni e tendono a provenire da contesti molto poveri. I genitori vengono persuasi a consegnare i propri figli in cambio di un esborso finanziario, anche sotto forma di alimenti e terre, con la promessa che riceveranno in cambio lavoro e istruzione. Altri invece vengono rapiti senza possibilità di scelta. Apparentemente i giovani lavorano come ballerini a feste private, in realtà molti di loro sono costretti ad avere rapporti sessuali con i loro padroni. I ragazzi che si rifiutano di farlo vengono spesso violentati, senza avere alcuna possibilità di denuncia poiché la legge non li proteggerebbe, anzi rischierebbero altre violenze o la loro stessa vita. È accaduto, infatti, che alcuni di essi siano stati condannati a morte per il reato di omosessualità, punito duramente in Afghanistan specialmente nelle aree rurali dove i capi villaggio hanno un potere assoluto. I bambini sono anche generalmente privati ​​di qualsiasi tipo d’istruzione, eliminando così le loro prospettive di vita futura. Infine, ballare, rimane l'unica abilità che la maggior parte dei giovani ragazzi coinvolti avrà per il resto della loro vita. Questo li rende soggetti a violenze fisiche e sessuali, ad attenzioni omoerotiche e vergogna pubblica. La violenza sessuale espone i ragazzi a vivere sulla propria pelle molteplici forme di trauma che ostacolano la loro crescita, le opportunità e le possibilità di vita normale fino all'età adulta. L'angoscia dei genitori di perdere un figlio a causa della schiavitù sessuale è aggravata dalle preoccupazioni che i loro ragazzi diventeranno dipendenti dagli oppiacei che vengono dati per renderli sottomessi.

Un documentario realizzato da PBS Frontline, “The Dancing Boys of Afghanistan” fa un excursus agghiacciante e preciso della situazione. Un giornalista afgano con accesso all'interno di un anello di sfruttamento sessuale che opera in provincia di Takhar, nel nord dell’Afghanistan, indaga su questa pratica illegale, parlando con i ragazzi ed i loro padroni e documentando come le autorità afghane, responsabili di fermare questi crimini, siano talvolta loro stessi complici nella pratica e partecipanti in prima fila alle cerimonie danzanti. Un ragazzino di 11 anni, Imam, è alla sua prima giornata di formazione. I suoi sfruttatori hanno dato dei soldi alla famiglia ed hanno detto loro che si occuperanno di lui, sostenendolo in tutte le sue esigenze. Quando il giornalista chiede al bambino se è felice, lui risponde di sì. Dice che lo fa per soldi, per la sua famiglia. La sua formazione durerà per un anno, sei mesi dedicati allo studio degli strumenti musicali e gli altri sei per imparare a cantare e ballare sotto la vigilanza dei "Bacha Baz", i loro maestri. “You take my breath away with your beauty. You really want that I lost my control”. Queste le esclamazioni del suo padrone.[4]


Secondo l’Afghanistan Independent Human Rights Commission (AIHRC), le vittime vengono spesso picchiate, con lesioni che provocano emorragie interne, protrusione di intestini, lesioni alla gola, arti fratturate, denti rotti, strangolamento e, in alcuni casi, morte. Non sorprende che l'AIHRC abbia scoperto che l'81% delle vittime vuole abbandonare la cosiddetta "professione".


Durante la guerra civile afgana i talebani avevano reso illegale il bacha bazi, in quanto considerato non islamico ed incompatibile con la legge della Sharia. Dal 1993 fino all'invasione americana del 2001 la pratica era punibile con la morte. Il bacha bazi è ritornato a crescere esponenzialmente con il declino del regime talebano dall'Afghanistan nel 2002 e da allora il fenomeno è tornato in auge non solo in paesi remoti ma anche nelle principali città come Kabul e Kandahar. Se l'invasione dell'Afghanistan del 2001 da parte degli Stati Uniti ha migliorato le prospettive di alcuni gruppi oppressi, come ad esempio la situazione delle donne, ben poco invece ha potuto fare per il bacha bazi. Le dure punizioni dei talebani non furono più applicate a tale pratica in conseguenza del vuoto di potere lasciato dalla guerra. Inoltre, il bacha bazi non veniva più praticata solo da uomini ricchi o signori della guerra, ma anche dalle forze della polizia afghana. La complicità del governo divenne, quindi, rapidamente un problema. Secondo quanto riferito, molti funzionari di alto rango risultano coinvolti nei bacha bazi e raramente sono perseguiti dai loro colleghi. La maggior parte delle persone coinvolte hanno pagato tangenti o hanno avuto rapporti con forze dell'ordine, pubblici ministeri o giudici compiacenti, che li hanno effettivamente esentati dall'accusa. [5]

2. L’intervento degli Stati Uniti e della Comunità Internazionale


La comunità internazionale ha supportato il governo afghano nell'affrontare questioni vitali nella costruzione di uno stato postbellico, occupandosi dell'emancipazione femminile, dell'eliminazione della violenza contro le donne, della riduzione della povertà, della libertà dei media, l'istruzione e così via. Tuttavia, gli stessi sforzi non sono stati altrettanto incisivi nei confronti del bacha bazi. Durante tutto il periodo di occupazione degli Stati Uniti, i comandanti statunitensi sottovalutarono il fenomeno o non poterono occuparsene quanto avrebbero voluto. Secondo quanto riferito dal New York Times i soldati avrebbero dovuto rivolgere lo sguardo altrove, perché d’altronde è la loro cultura [6]. Infatti, le forze armate statunitensi avevano la direttiva di ignorare gli abusi sui minori commessi dalle milizie afghane per tenerli come alleati nella lotta contro i talebani. I militari hanno faticato a definire un approccio che bilanciasse il bisogno di cooperare con i partners afghani con quello di difendere i diritti umani e garantire sicurezza alla popolazione. Inoltre, il rischio che i soldati americani, assistendo a tali atti barbarici potrebbero arrivare ad avere confronti violenti con i perpetuatori, diventava più concreto. È stato proprio un incidente simile che ha portato un comandante delle forze speciali ad essere sollevato dal suo ruolo e ritirato dall'Afghanistan dopo aver picchiato un comandante della milizia afghana per aver tenuto un ragazzo incatenato al suo letto come schiavo sessuale. ONG come Human Right's Watch hanno evidenziato come, in un rapporto del 2017, l'ispettore generale per la ricostruzione in Afghanistan (SIGAR) abbia criticato il governo afghano per non aver adeguatamente cercato di proteggere i ragazzi vittime di abusi sessuali. Sempre nel 2017, il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha esortato il governo afghano, nel suo rapporto sulla violenza sessuale relativa ai conflitti, ad "adottare una legislazione per criminalizzare il bacha bazi ".[7]


Un report delle Nazioni Unite del 29 Marzo 2019 sottolinea come l'instabilità cronica, la disuguaglianza di genere, i servizi inadeguati e le pratiche discriminatorie abbiano alimentato la sottostima della violenza sessuale in Afghanistan. Nel 2018, la missione di assistenza delle Nazioni Unite in Afghanistan (UNAMA) ha documentato 37 casi di violenza sessuale contro donne e ragazze. Un caso riguardava anche un bacha bazi. Ma i procedimenti giudiziari che riguardano tale pratica rimangono rari. Il Codice penale afghano rivisto, entrato in vigore nel febbraio 2018, include forme di violenza sessuale legata al conflitto come crimine di guerra, crimine contro l'umanità e atto costitutivo di genocidio. Ad agosto 2019 l'UNAMA ha organizzato un dialogo con il governo, le forze militari e di polizia afgane, le forze militari internazionali e la commissione indipendente per i diritti umani in Afghanistan, per sviluppare strategie al fine di combattere l'impunità per la violenza sessuale. È stato chiesto inoltre al governo di garantire la piena indagine e il perseguimento di tutti i casi segnalati di bacha bazi, compresi quelli perpetrati dalla polizia nazionale afgana e dai militari.

3. L'effetto sulle popolazioni locali


La vasta presenza di compagnie militari e di sicurezza private (PMSC) ha influenzato le popolazioni locali. In effetti, dal 2001 queste compagnie private sono diventate attori importanti nella struttura della sicurezza globale. Esse sono state largamente coinvolte nell'intervento in Afghanistan per fornire attività militari e servizi di sicurezza. In effetti, le truppe della coalizione internazionale hanno richiesto l'aiuto di contractor privati, che nel tempo si sono resi colpevoli di abusi dei diritti umani. Gli scandali sulle attività illegali e gli incidenti che hanno portato ad abusi e violazioni di questi diritti hanno evidenziato il loro coinvolgimento diretto nell'instabilità del paese. [8]


DynCorp, per esempio, una società con sede negli Stati Uniti, ha visto alcuni dei suoi dipendenti coinvolti nella richiesta di giovani bacha barees per le feste aziendali, violando sia la sharia che la legge civile afgana. Human Rights Watch riferisce che gli autori di questi abusi hanno goduto dell'impunità, nonostante le richieste afgane che i contractor privati e le compagnie di sicurezza fossero sottoposti a una supervisione governativa molto più stringente. [9]


Uno scandalo che coinvolgeva i signori della guerra locali e gli impiegati stranieri ai quali era stata affidata la sicurezza del paese, e che non solo non hanno contribuito a questa sicurezza, ma hanno incentivato la riluttanza della popolazione locale ad affidarsi al governo centrale, aumentando la sfiducia generale.


4. Il Codice penale rivisto


Il sistema giudiziario afgano è rimasto privo di leggi definite sulla pratica di bacha bazi fino a pochi anni fa. Tuttavia, per sopprimere la pratica, il governo rivisitò il Codice penale nel 2018. In un intero e nuovo capitolo dedicato alla criminalizzazione della pratica di bacha bazi, gli autori di tale fenomeno potrebbero affrontare fino a sette anni di prigione, mentre quelli che tengono più ragazzi al di sotto dei dodici anni potrebbero subire l'ergastolo. Il capitolo cinque è composto da quindici articoli che criminalizzano non solo la pratica di bacha bazi ma anche la partecipazione agli eventi organizzati per divertirsi mentre i bambini ballano. L'articolo seicentosessanta, inoltre, descrive in dettaglio la punizione per le autorità delle forze di sicurezza nazionale dell'Afghanistan, coinvolte nella pratica di bacha bazi, i quali potrebbero subire una reclusione fino a quindici anni.

5. Approccio di genere


Non è possibile sviscerare il fenomeno dei bacha bazi senza in concomitanza analizzare anche la mancanza dei diritti delle donne, in un quadro sociale già esistente da migliaia di anni. Gli uomini afghani non hanno la possibilità di sviluppare relazioni con le donne fino al matrimonio. Di conseguenza, si verifica una sorta di cultura carceraria in cui gli uomini cercano compagnia attraverso i giovani ragazzi, vale a dire le persone fisiologicamente più vicino alle donne, al fine di soddisfare in modo innaturale i loro desideri. In sostanza, fino a quando questa ed altre società simili non supereranno lo stigma e la discriminazione culturalmente consolidata ed imposta nei confronti delle donne, pratiche come il bacha bazi continueranno a prosperare. Parlando di uguaglianza di genere è importante non far sentire gli uomini in una sorta di discriminazione al contrario, in una dimensione dove solo le donne siano al centro dell’attenzione sociale, o comunque messi sotto accusa per il loro stile di vita. Inoltre, le discussioni sul genere possono portare ad un’aperta ostilità per ciò che viene visto come un'intrusione straniera. Purtroppo, il risultato di queste difficoltà è stato un lento progresso nel mainstreaming di genere. I risultati di ricerche sulle relazioni di genere da una prospettiva maschile indicano infatti l’esistenza di un'enorme pressione sociale sugli uomini, specialmente su quelli più giovani, affinché aderiscano agli stereotipi della mascolinità; per esempio, vietando alle donne di emergere dai confini della casa ed entrare nella sfera pubblica.

6. Conclusione


Gli abusi sessuali maschili sono ancora diffusi in Afghanistan con dati drammatici. La società è ancora profondamente radicata nei suoi valori tradizionali. Anche l’introduzione di una legge che criminalizza lo sfruttamento sessuale dei bambini non è stata sufficiente: la consapevolezza della questione infatti rimane bassa.


Il 19 Dicembre 2019 Parlamento europeo ha adottato una risoluzione d'urgenza, chiedendo all'ufficio del procuratore generale in Afghanistan di avviare un'indagine indipendente e imparziale sulle accuse di abusi sessuali e violenza contro i ragazzi nella provincia di Logar, dove 136 ragazzi appartenenti ad almeno sei scuole sono stati abusati sessualmente da un’organizzazione pedofila. I deputati hanno condannato i frequenti abusi e gli atti di schiavitù sessuale dei bambini ancora diffusi in Afghanistan, ed hanno invitato le autorità centrali e locali afghane a perseguire le misure attive per sradicare la pratica bacha bazi dal paese.


Il Parlamento Europeo ha chiesto al governo afgano di rimuovere dai loro incarichi le persone accusate di pedofilia, di proseguire l’iter per l’approvazione del “Child Protection Act” e di fare tutto il necessario per applicare le norme internazionali a protezione dell’infanzia. Sul tema il Governo afgano e l’Unicef hanno concordato un programma d’intervento per il 2020-21. Shima Sengupta, direttore di Unicef Afghanistan, ha detto che i bambini devono affrontare troppe sfide e “tutto questo richiede uno sforzo congiunto e urgente”.[10]


Il senso morale di una società si misura su ciò che fa per i suoi bambini. Non c’è cultura o tradizione che meriti comprensione se viola la persona e la dignità di un bambino. Se si riuscisse ad introdurre un codice sociale che possa incorporare i principi dell'Islam con la giustizia sociale ed emarginare efficacemente gli aspetti arcaici ed offensivi della cultura dei signori della guerra, ci sarebbe ancora speranza per l'Afghanistan.


Bibliografia



Altre fonti consultate

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