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Agenda 2025 e la formalizzazione dei programmi spaziali europei

Aggiornamento: 10 set 2021

Il 22 giugno è stato formalmente approvato il nuovo Financial Framework Partnership Agreement (FFPA) tra l'Unione Europea e l'Agenzia Spaziale Europea, avviando quello che è stato definito “un nuovo inizio” tra l'agenzia spaziale e l'Unione.


Frutto di intense negoziazioni e conseguenza di anni di relazioni difficili, il nuovo accordo è stato reso possibile, secondo la Commissione, anche dalla nomina di Josef Aschbacher a Direttore Generale dell'ESA. [1]


I nodi principali delle tensioni tra ESA e Unione Europea riguardavano due argomenti differenti.

Innanzitutto, il timore dell'ESA di una sovrapposizione delle funzioni e dei ruoli dell'agenzia con i piani dell'Unione Europea e della Commissione di espandere le proprie funzioni e capacità, a partire dalla trasformazione di GSA nella nuova EUSPA. Dopo svariati anni di transizione solo nel 2021 si è riusciti a giungere ad un accordo, che prevede la ripartizione di ruoli tra ESA ed EUSPA per quanto riguarda i programmi Flagship della Commissione Europea.


L'altro nodo riguardava la presenza di stati extra-UE all'interno dell'ESA, in particolare il Regno Unito. Escluso dal Programma Galileo, nel Dicembre 2020 il Regno Unito è riuscito a rimanere all'interno del Programma Copernicus. Questo grazie al nuovo FFPA, che permette agli stati extra-UE come Norvegia e Regno Unito di partecipare ai programmi europei tramite l'ESA.


1. Gli obiettivi di Agenda 2025


Risolti gli ostacoli burocratici e politici, l'ESA ha presentato, il 7 Aprile 2021, la nuova Agenda 2025, un documento programmatico che espone gli obiettivi e i futuri programmi dell'Agenzia.


Gli obiettivi di Agenda 2025 sono i seguenti:[2]

  • Rafforzamento delle relazioni tra ESA e Unione Europea.

  • Potenziamento del settore commerciale per una Europa verde e digitalizzata.

  • Sviluppo della sicurezza nel settore spaziale.

  • Il perseguimento di sfide programmatiche critiche.

  • Il completamento della trasformazione dell'ESA.

Il primo obiettivo, risolto il nodo del FFPA, continuerà ad essere sviluppato nel corso degli anni. In particolare, l'ESA ha proposto di organizzare un European Space Summit nel 2022, in concomitanza con la Conference on the Future of Europe, per definire le ambizioni europee nella prossima decade.


2. Commercializzazione e investimenti privati nel settore spaziale


L'Europa soffre di pochi investimenti privati nel settore spaziale. Nel 2019 gli investimenti in start-ups europee sono stati pari a 188 milioni di euro, ben poco rispetto ai 5 miliardi investiti in aziende americane. [3]


Il piano dell'ESA è sfruttare i vantaggi già detenuti dai paesi europei, ovvero una forza lavoro esperta e un settore commerciale spaziale già avviato da tempo, per continuare a mantenere un ruolo chiave nello sviluppo della space economy globale.


L'Agenzia effettuerà dei cambiamenti radicali a livello di gestione delle risorse e delle competenze. Da una parte aumenterà la capacità di fornire capitale pubblico al settore privato, in modo da creare le condizioni per un fiorente settore spaziale commerciale. Dall'altro l'ESA potrà fornire la propria esperienza e le proprie competenze tecniche in nuovi schemi cooperativi in coordinazione con venture capital funds e altri investitori, un cambiamento radicale rispetto al passato, nel quale l'ESA offriva le proprie competenze solo a progetti direttamente finanziati dall'Agenzia.


Altre innovazioni riguardano l'aumento dei fondi stanziati per progetti e tecnologie avanzate ad alto grado di technological distruption, una maggiore flessibilità per l'assegnazione dei contratti alle aziende private, e la creazione di un network integrato e dinamico di laboratori e istituti di ricerca dedicati allo sviluppo e progettazione di nuovi concetti pronti per l'adozione da parte del mercato.


3. Sicurezza e safety nello spazio


Il settore della sicurezza in campo spaziale copre campi differenti e multidisciplinari. Dalla rimozione degli space debris al traffic management, dalla logistica al mantenimento e difesa delle costellazioni satellitari, il tema della sicurezza è diventato di importanza primaria, soprattutto alla luce dell'innovazione tecnologica in campo cibernetico.


L'ESA da tempo sta sviluppando competenze nella rimozione degli space debris, tramite lo sviluppo di nuove tecnologie atte a rimuoverli dall'orbita terrestre. Ogni anno l'Agenzia tiene una conferenza europea sugli space debris[4], durante la quale scienziati, ingegneri, ricercatori e policy makers discutono delle politiche riguardanti la sicurezza dei satelliti e dei lanci nei confronti dei debris.

Il primo servizio di rimozione ESA sarà avviato nel 2025, e il contributo europeo alla formazione di ostacoli in orbita diventerà negativo entro il 2030, rimuovendo più detriti rispetto a quelli creati tramite lanci e costellazioni satellitari. L'investimento dell'ESA non è solo essenziale per la sicurezza dei servizi commerciali e dei lanci, ma rappresenta anche una notevole capacità tecnologica da sfruttare sul mercato.


La strategia ESA è direttamente intersecata, anche in questo ambito, con quella dell'Unione Europea. In accordo con la EU Global Strategy del 2016[5] l'ESA si impegna ad affiancare, ma non duplicare, l'impegno nel sostenere e migliorare la sicurezza europea. L'Agenzia, quindi, fornirà le proprie capacità e tecnologie in campo di ricognizione satellitare agli stati UE, contribuendo quindi alla EU Common Foreign and Security Policy (CFSP).


4. Le sfide critiche dell'ESA


Entro il 2025 una serie di programmi di enorme importanza verranno completati oppure avviati.

Il primo obiettivo dell'ESA è l'accesso autonomo allo spazio, in concerto con la Commissione Europea, tramite sistemi di lancio e infrastrutture spaziali e terrestri. I primi voli di Ariane 6 e Vega-C sono solo il primo passo per ulteriori sviluppi tecnologici nella produzione di lanciatori moderni.


L'esperienza dell'ESA nel settore delle space applications verrà utilizzata per la creazione di un sistema di connettività di nuova generazione, sfruttando le tecnologie 5G/6G per offrire all'Europa l'autonomia strategica.


Entro il 2024 verrà lanciato il primo satellite della seconda generazione del sistema di geolocalizzazione Galileo[6], e verrà incoraggiato lo sviluppo di nuove costellazioni di satelliti per complementare le capacità di osservazione del Programma Copernicus.


L'esplorazione spaziale diventa, con Agenda 2025, anche essa una priorità per l'ESA.

Oltre alla partecipazione al programma di esplorazione lunare umana in partnership con la NASA l'esplorazione robotica di Marte continuerà tramite i programmi ExoMars e Mars Sample Return.

Durante lo Space Summit 2022 tra ESA e UE un nuovo programma Flagship, da affiancare a Galileo e Copernicus, verrà annunciato. Ennesima occasione per dimostrare lo sviluppo tecnologico e la capacità europea di intraprendere grandi programmi.


5. Conclusioni


Agenda 2025 rappresenta una svolta per l'Agenzia Spaziale Europea.


Una volta negoziati i necessari accordi con un partner fondamentale come l'Unione Europea, è possibile ora, per l'Agenzia, stabilire le tempistiche e le risorse stanziabili per perseguire programmi di ampio respiro, che abbraccino ogni possibile campo del settore spaziale, dall'esplorazione alla ricerca, passando per le infrastrutture e le telecomunicazioni.


Il grande programma di riforma del settore spaziale europeo, creato per affrontare le sfide politiche e tecnologiche della Nuova Economia Spaziale, è ormai concretamente avviato.

Dal punto di vista politico, la riforma della governance in campo spaziale europeo, tra ESA, UE e la nuova agenzia EUSPA, non è ancora completata. Dal 2023 nuovi incontri avranno luogo per definire ulteriormente la suddivisione dei ruoli tra i differenti organi.


Secondo il Direttore dell'ESA, Josef Aschbacher, l'Europa è pronta ad affrontare le sfide del futuro, poiché “l'Europa ha sempre avuto successo quando è sotto pressione”[7].


(scarica l'analisi)

Agenda 2025 e la formalizzazione dei programmi spaziali europei (2)
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Note

[3] European Space Policy Institute, ESPI Report 73, Space Venture Europe 2019, p.5 (2019)

[5] Dottrina UE approvata nel 2016, che afferma la necessità di sviluppare l'autonomia strategica dell'Unione in campo militare e di sicurezza.

[7]ESA Agenda 2025, p.17


Sitografia


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